Musical NewsMusicalNews
  Cerca

MusicalNews: le notizie che gli altri non hanno! - real news by true fans for hot peopleCOLLABORA CON NOI
 Editoriale
La tutela del prodotto autoctono: la polemica su Mogol e le quote di musica italiana..
 

www.fanzine.net
 Interviste
•07/03 - Sage, Croazia e storia.
•05/03 - Wyatt Earp: pistole, alcool e rock'n'roll!!
•03/03 - Dalla Russia una gelida folata di Heavy Metal…
(altre »)
 
 Recensioni
•23/03 - Trespass Footprints in the Rock (Mighty Music) – Il ritorno della NWOBHM…
•22/03 - World Theater Masterpiece, sigle e anime secondo Jean Pierre Colella
•20/03 - Andrea Andrillo: Uomini, bestie ed eroi
(altre »)
 
 Comunicati
•22/03 - Tecla Insolia il 23 marzo a Gulp Music (Rai Gulp)
•22/03 - Fanoya, il secondo singolo è Torno giovedì
•20/03 - La cantautrice ternana Daria pubblica il nuovo singolo Prima di Partire, definita una ballad rock ....
(altre »)
 
 Rumours
•22/03 - Sucker, il nuovo singolo che segna il ritorno dei Jonas Brothers dopo 6 anni di silenzio
•20/03 - Sfera Ebbasta, ad aprile i genitori entrano gratis ai concerti
•19/03 - Morgan apre la rassegna A tu per tu con...al Teatro Golden di Roma
(altre »)
Interviste
Pubblicato il 05/12/2009 alle 14:37:42
Un po' diavolo ed un pizzico anche divino: Davide Gullotto, pianista classico e cantautore rock!
di Patty Busellini
In apparenza tutto su di lui puo' sembrare una dicotomia: ed invece scopriamo una vena poetica che ci ha sempre ammaliato! Visto a passeggio a Vienna con Haydn e Mozart, a Londra con Jimi Hendrix, ma anche a Vivey in Svizzera tra i ricconi!

In apparenza tutto su di lui puo' sembrare una dicotomia: ed invece scopriamo una vena poetica che ci ha sempre ammaliato! Visto a passeggio a Vienna con Haydn e Mozart, a Londra con Jimi Hendrix, ma anche a Vivey in Svizzera tra i ricconi!

Ci sara' mai stato in Giappone il nostro Davide Gullotto oppure questo viaggio nell'Estremo Oriente dell'artista milanese, e' solo una fantasia o un sogno ad occhi aperti del nostro diretur Giancarlo Passarella?
E cosa c'entra Satana con la sua musica? Ed Elton John?

Bentrovato a Davide Gullotto, artista che … come ami definirti e perche'?
Eclettico e multiforme. Non riesco a stare in un solo “ruolo” artistico, mi piace cambiare posizione in continuazione. In 24 ore vesto i panni del pianista classico o del produttore pop, del cantautore rock o dell'insegnante di musica... A fine giornata mi sento letteralmente la testa girare!

Possiamo dire che da bimbo sei stato costretto a studiare musica ed ora non ne puoi fare a meno?
Provo un sentimento di tristezza e commozione pensando alla mia infazia. Da bambino ti ritrovi a fare ciò che i tuoi genitori ti inducono a fare, sei inconsapevole, ma lo fai. A nove anni scrivevo le prime composizioni pianistiche, ma non mi ritenevo speciale per questo, lo facevo come un qualsiasi bambino che disegna un paesaggio. Mi esprimevo con quello che avevo. Oggi la musica e la composizione sono diventate come l'aria, il mio ossigeno, non posso viverne senza.

Difficile vivere di musica? Tu come te la cavi? Hai un lavoro serio che ti permette poi di toglierti delle soddisfazioni in campo musicale?
In questi anni ho aperto una mia attività di produzione musicale, con tanto di partita iva, dove insegno e produco musica. Il DG Studio (il mio recording studio) me lo sono pagato facendo 12 concerti al mese per un anno presso hotel prestigiosi, suonando pianoforte e chitarra jazz d'intrattenimento. Non ho mai smesso di vedere la musica come una seria professione con la quale vivere. C'è una gran parte di persone che vede la musica (e l'arte in genere) come un hobby, un passatempo, un “dopo lavoro”. In realtà la musica, oltre ad essere una fonte di vita, è una professione vera, che può diventare lavoro per chi ha la forza di sacrificarsi interamente per essa.

Questa estate sei stato visto alla Place du Marché a Vevey, in Svizzera...
E' stata un'esperienza che ha del magico e del paradossale. Si trattava di un'organizzazione internazionale molto grossa e la mia esibizione si inseriva all'interno del campionato mondiale di beach volley. Mi hanno tenuto in bilico fino alla fine, non si sapeva se dovessi cantare fino all'ultimo. La conferma definitiva è arrivata la mattina stessa dell'esibizione, in un chiaro clima di stress e confusione, così sono sfrecciato da Segrate verso Montreaux e la sera ho cantato le mie canzoni (in italiano) davanti ad oltre 5 mila persone e una dozzina di tv straniere, in una piazza internazionale dove ha cantato Elton John e molte altre rockstar.. Un'esperienza veramente assurda.

Quali sono stati i tuoi idoli musicali? Quali invece gli artisti che segui ora?
La prima musica che mi paralizzò e mi fece letteralmente vibrare fu quella di Rossini. Avevo 5 anni circa e ogni mattina inserivo nello stereo di casa un'audiocassetta con le più belle ouvertures di opere rossiniane dirette da Claudio Abbado. Nell'adolescenza mi avvicinai ai Police e Sting.
Oggi ascolto musica diversificata e non ho degli artisti fissi, la mia scelta segue sempre e solo il parametro della qualità: può essere r'n'b come funky, jazz o classica, folk o hardrock... l'importante è che sia fatta bene, con cuore, anima, intelligenza e da veri professionisti.

Molti artisti si lamentano del luogo dove vivono e del periodo storico attuale: con la fantasia, tu dove avresti voluto vivere musicalmente? In quale periodo? Collaborando con chi?
Ho due risposte:
1)Nella Vienna del 1700, fra Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, ecc...
2)Nell'Inghilterra alla fine degli anni 60, vicino a Hendrix, Rolling Stones, Beatles, ecc..

Parliamo della tua giornata tipo: la fase compositiva dove e' collocata? E quella in cui ascolti liberamente della musica a che punto la troviamo?
La fase compositiva non ha un “tempo” prestabilito, in quanto i temi e le idee musicali giungono in modo imprevedibile, inaspettato, in qualsiasi momento o situazione. Pochi giorni fa ad esempio, mentre ero a cena da amici, mi è arrivato un “tema sinfonico” in testa, così ho preso carta e penna e ho scritto mentre mangiavo. Oppure in mi è capitato di svegliarmi nel cuore della notte con suoni e parole in testa, che non chiedevano altro che essere scritti.

Il nostro diretur dice che il tuo brano Io Non Esisto e' una bandiera della tua creativita': sei daccordo con lui? Da quanto tempo lo conosci?
Ho molta stima di Giancarlo Passarella, seguo le sue battaglie e posizioni artistiche da anni, credo sia la vera spada delle nuove realtà musicali italiane. Non solo, lui ha la competenza e sensibilità per capire nel profondo un artista.
Parlando del brano Io non esisto credo che, all'interno della mia produzione, si collochi come un progetto a sé. Nato dalla collaborazione di due autori e amici (Alessandro Talia e Ivano Conti), la canzone rappresenta un'ambizione e una sfida che ha del metafisico, del trascendente. Ovvero il confronto e la scoperta del male insito nell'uomo per identificarlo ed vincerlo. Io non esisto è la menzogna che usa Satana per illudere gli uomini che non esiste più confine morale ed etico alle azioni che si fanno, che non esiste una sua influenza su ciò che si sta verificando oggi nel mondo.

Cosa succedera' se ci incontriamo domani, fra un mese o fra un anno? Cosa bolle nella tua pentola musicale?
Il mio nuovo album, già in produzione e pronto entro un anno, realizzato con grandi professionisti ed amici, quali Roberto Gualdi alla batteria, Antonio Petruzzelli al basso, Thierry Zins e Francesco Cutri alle chitarre, ecc... Inoltre sto producendo una decina di nuovi singoli per artisti emergenti. Ma non solo... sto già scrivendo le musiche del mio prossimo lavoro, un concept-album di contaminazione e ibridazione musicale fuori da qualsiasi etichetta stilistica.

In conclusione la domanda piu' cruda: cosa non va nella filiera della musica in Italia? Da dove cominceresti a cambiare e perche'?
Sono gli artisti che devono cambiare radicalmente, la devono smettere di guardare la televisione ed ambire ad un successo del proprio ego e della vanità fine a se stessa. Bisogna ritornare dentro il proprio sentire e cercare i grandi temi esistenziali nella musica vera, quella libera dai confini dell'ego e dai criteri di mercato.

 Articolo letto 8579 volte


Pagina stampabile