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| Recensioni |
| Pubblicato il 05/05/2017 alle 14:43:23 | |
Giulia Pratelli: Tutto bene (RustyRecords)
Anticipato e lanciato in rete dal video del singolo “Va tutto bene” ecco il nuovo disco di Giulia Pratelli "Tutto bene", seppur giovane la sua carriera è già ricca di soddisfazioni
 Anticipato e lanciato in rete dal video del singolo “Va tutto bene” ecco il nuovo disco di Giulia Pratelli "Tutto bene", seppur giovane la sua carriera è già ricca di soddisfazioni.
Tra tanti concorsi e collaborazioni oggi sforna un lavoro che suona pop come nelle più classiche delle dottrine, quelle cioè in cui i riferimenti di genere sono decisamente qualitativi e preziosi, e se ad aprire l’ascolto è appunto il singolo di lancio e se la successiva “Dall’altra parte delle cose” in cui il copione è nuovamente rispettato senza scossoni di sorta.
Con “Nodi” si ha una vero cambio di rotta che sulle prime, d’impatto, sembra quasi riportarmi nelle liriche dei The Low Anthem e poi si sviluppa in una dolcissima canzone dove melodie e parole si incastrano alla perfezione, di sicuro il brano più bello del disco che a mio modo di vedere.
L’omaggio a Fabi e Gazzè con la famosa “Vento d’estate” che per l’occasione la Pratelli rivisita con soluzioni elettroniche quasi urban, ancora qualcosa di veramente gustoso che vede la featuring del giovanissimo Diego Esposito con il singolo “Un inizio migliore” dove anche qui la trama melodia e testo sono decisamente vincenti, da qui il disco sembra alternare al piglio classico del pop qualche gustosa varianza come in “Resto ancora un po’” dove c’è quasi un unico sint a portare il brano per mano durante lo svolgersi, come in “Penelope” c’è quel brio tipico che rimanda un poco a Daniele Silvestri e come nel brano acustico di chiusura che restituisce umanità e sapore di casa dopo un intero disco di elettronica e scena ben fatta.
Purtroppo in Italia di pop siamo obesi e assuefatti e questo disco si mescola nelle centinaia di altre proposte simili, probabilmente solo nel brano “Nodi” riesce davvero a fare una differenza di cui in qualche modo si sentiva la mancanza e che io sottolineo ancora una volta con decisa passione.
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