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Recensioni
Pubblicato il 25/02/2019 alle 00:13:01
Marching Out Rock Will Never Die (autoproduzione) – Grandioso Hard Rock giapponese
di Emanuele Gentile
Memorabile album di esordio per questo straordinario combo proveniente dal paese del Sol levante…

Memorabile album di esordio per questo straordinario combo proveniente dal paese del Sol levante…

Sono rimasto allibito all’ascolto di “Rock Will Never Die” . Un album perfetto in ogni cosa. Non c’è nulla che non sia al suo posto. Però mi sono in******to come una bestia. L’album è del 2015 e nessuna etichetta si è fatta avanti per aiutare una band così interessante ad ottenere un’audience più vasta e globale.

E’ un peccato mortale aver costretto questi Marching Out a rimanere nello spazio angusto delle c.d. “underground band” con un album in realtà “autoproduzione”. Ma dico…stiamo scherzando? Evidentemente c’è qualcosa di sbagliato nelle etichette discografiche contemporanee. Gradirei conoscere la loro politica artistica. Come mettono sotto contratto gruppi spazzatura e non si accorgono dei Marching Out. Questa me la lego al dito… No paseran!!!

Ritorniamo ai Marching Out. La band nasce nel 2012 allorquando Kazu Rock (canto) mette su la band assieme a Kozo Suganuma (batteria). Il tempo di stabilizzare la line-up e si era pronti a registrare l’album di esordio. Pubblicato regolarmente a dicembre del 2015. Seguiti da un tour promozionale l’anno dopo. Un nuovo album dovrebbe essere in fase di lavorazione.

“Rock Will never Die” è un capolavoro di dieci brani. Uno più bello dell’altro. Tutto è perfetto – e lo ripeto – in “Rock Will never Die”. Tutto è al proprio posto con rara maestria e mestiere. Il cantato non sbaglia una nota. Acuti da brivido. Melodia da applausi. Fondamentali incredibili. Il lavoro di chitarra è gigantesco. Un’alternanza di momenti forti con altri più mediati e progressive. Una base ritmica fantasiosa e pulsante come non mai. Tastiere sempre inspirate e prodigiose. Qui c’è un compendio del meglio dell’Hard Rock britannico anni settanta/inizio anni ottanta.

Qui riecheggiano le note immortali di Dio, Rainbow, Deep Purple, Whitesnake, Michael Schenker Group ed altri titani del genere. Abbiamo un Hard Rock di primissimo livello. Immaginatevi “Rock Will never Die” come un vino di gran pregio. Gusto. Retrogusto. Corposità. Aromi. Fruttato. C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Un album che riconcilia con il giusto desiderio di ascoltare grande musica. Musica eterna. Musica di grandissimo pregio. Musica capace di far volare sulle ali della fantasia.

Sarebbe stato tutto perfetto se l’album fosse stato pubblicato per una major. Ma alle etichette di oggi cosa interessa realmente?

Tracks-list:

“Prelude”;
“The Cross”;
“Burnin’ Fire”;
“Rock Will Never Die”;
“Fire in The Sky”;
“Let me Feel You for a While”;
“No One Can Stop We Rock”;
“The Resurrection”;
“The Sign of Southern Cross”;
“Rock Will Never Die (bonus track)”.





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