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Interviste
Pubblicato il 08/10/2018 alle 07:10:32
L'incontro con il folk singer Luigi Grechi, tra Ferlinghetti e la fake news su Joan Baez ..
di Giancarlo Passarella
Pubblica il primo album Accusato di liberta' per l'etichetta PDU nel 1975, acui segue il disco omonimo Luigi Grechi (produzione di Roy Tarrant) e contenente anche due canzoni inedite di suo fratello Francesco De Gregori..

Pubblica il primo album Accusato di liberta' per l'etichetta PDU nel 1975, acui segue il disco omonimo Luigi Grechi (produzione di Roy Tarrant) e contenente anche due canzoni inedite di suo fratello Francesco De Gregori..

Bentrovato a Luigi… il cui vero cognome è De Gregori, ma ha da tempo usato il cognome materno e quindi… artisticamente è Luigi Grechi.. Quando è maturata questa idea di giocare con i cognomi? Sembra una dicotomia artistica…
Non mi sembra strano. Spesso parenti artisti con il medesimo cognome hanno adottato nomi d’arte, per non creare confusione (Mi sembra ovvio: De Gregori? sì, quale?). Nessuna “dicotomia”, quindi ..

Con molta parsimonia e senza fretta, la tua produzione discografica conta ora su un nuovo episodio assai singolare … un brano nuovo ogni 21 del mese …
Sì, in ascolto gratuito per il primo mese, in esclusiva sul mio sito e poi sempre gratis, su YouTube. Quando ce ne saranno 10/12 vedrò se raccoglierli su cd. Non mi sembra così singolare. Un tempo i 45 rpm uscivano come singoli per finire successivamente su un LP. E poi non mi andava di aspettare di aver scritto e prodotto tutti i brani…E poi un pezzo al mese è una cadenza sostenibile ..

Quali responsi hai avuto nel proporti con questa iniziativa? Chi ha storto il naso? Chi invece ha elogiato l’iniziativa?
Non ho avuto né critiche né elogi. Tutti erano incuriositi, anche se a me continua a sembrare una cosa banale. Il mio sito non veniva visitato più da nessuno, allora l’ho ripulito e ci ho messo una canzone al mese: sono cominciati ad arrivare contatti, e stanno crescendo. Mi sembra più carino che metterci donne nude ..

Sei più un pastore di nuvole o ti senti attratto improvvisamente dai ritmi pieni di tangos, mangos e chissà quali altri frutti esotici?
Non è vero che i pastori sono tristi…anche loro ballano, cantano e bevono vino. E in queste situazioni possono uscir fuori canzoni come Tangos e Mangos..

Come pianifichi i tuoi concerti? Cerchi di concentrarli in un dato periodo o accetti ogni proposta che ti sembra interessante?
A meno di richieste particolari salgo sul palco da folk singer, voce e chitarra. Con un ragionevole anticipo sono sempre pronto a partire .

Peter Rowan è un nome con cui hai collaborato: che ricordi hai di quel periodo?
Bellissimi, ho viaggiato con lui in Europa e in America seguendo i suoi concerti e a volte condividendo il palco. Grazie a Peter Rowan ho incontrato molti grandi del folk e del bluegrass. Un film!

… e di Lawrence Ferlinghetti? Hai aneddoti? Si era creato il feeling artistico tra voi?
Lorenzo (così gli piace esser chiamato) è un po’ il padre nobile della beat-generation. Per qualche motivo pensava che fossi un gran chitarrista. Lo accompagnavo mentre recitava le sue poesie con l’unico brano strumentale che conoscessi a volte suonato più lento, a volte più veloce. A lui andava bene. Alla fine del tour mi chiese: “Conosci a San Francisco qualche chitarrista come te?”. Mi misi a ridere ..

Tra i premi / riconoscimenti che hai ricevuto, a quale sei più legato e perché proprio a quello?
Il premio Civilia, elargitomi dall’omonima associazione di Lecce. Perché? Perché negli anni hanno premiato artisti che stimo grandemente, perché sono disinteressati e lontani dal mercato, perché realizzano degli spettacoli interessanti capaci di avvicinare veramente il pubblico alla canzone d’autore ..

Nella tua giovanile Questa è una storia antica come il sole, c’è una frase fra tutte che mi sembra tu canti con molto pathos. Mi riferisco a .. è la storia dolente del tempo che va .. ma mi sembra che tu la interpreti con concretezza e non con rassegnazione. Mi sbaglio?
.. è una canzone scritta dal giovane De Gregori. Non saprei dirti…Era una canzone che avevo in repertorio e mi fu utile allora metterla su disco… mi piaceva, certo, ma allora cantavo con pathos quasi tutto…

Ti capita di incontrare giovani artisti? Come ti approcci? Cosa gli racconti della tua carriera? Cosa cerchi di cogliere dalla loro voglia di affermarsi?
Li incontro come colleghi e compagni di strada. Non mi pongo come un maestro con i suoi discepoli. Quanto alla voglia di affermarsi, non mi piace. La canzone non è uno sport e io detesto le classifiche. Mi piace chi scrive canzoni perché non ne può fare a meno ..

Ed infine … mi racconti del tuo ruolo per Joan Baez in tv?
E questa è la famosa balla (o fake news se preferite) che mi perseguita da anni. Negli anni ’60 partecipai ad una trasmissione Rai-TV cantando dal vivo un paio di canzoni di Woody Guthrie. Nella stessa puntata fu mandato in onda un video della Baez. Ebbi la malaugurata idea di menzionare la cosa in un’intervista e con il copia-incolla la panzana ha viaggiato fino ad oggi. Non ho mai fatto nulla con la Baez, figuriamoci se aveva bisogno di me. Lo smentisco per l’ennesima volta ..






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