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Recensioni
Pubblicato il 29/04/2010 alle 10:30:10
Mario Biondi - Firenze Teatro Verdi 28 Aprile 2010: il corazziere SuperMario dispensa emozioni!
di Giancarlo Passarella
Le perle? Bon de Doer (il testo l' ha scritto Nelson Motta conosciuto per i suoi libri su Vinicio de Moraes) e Something that was beautiful, scritto per lui Bart Bacharach, registrato a Rio De Janeiro. Uno show da non perdere!

Le perle? Bon de Doer (il testo l' ha scritto Nelson Motta conosciuto per i suoi libri su Vinicio de Moraes) e Something that was beautiful, scritto per lui Bart Bacharach, registrato a Rio De Janeiro. Uno show da non perdere!

Nella foto da sx il sottoscritto, SuperMario Biondi, Franco Simone...

Alle 20:00 (come da accordi con lo staff del local promoter PRG) ci presentiamo alla cassa accrediti: nel pomeriggio si erano sentiti telefonicamente Mario Biondi e Franco Simone, ma mai mi sarei sognato di assistere ad una piacevole chiaccherata cosi' emozionante nei camerini del Teatro Verdi prima dello show. Anzi c'e' da ricordare che e' stato Franco Simone a dire a Mario Biondi...ora ti lasciamo, perche' i momenti prima del concerto sono quelli dove ci si rilassa e concentra!. La foto scattata da Samantha Iorio ne e' la prova piu' vera del clima e della complicita' che si era creata tra noi: solo dopo scopriamo che Samantha Iorio non e' solo una valida collaboratrice di questo Mario Biondi Spazio Tempo Tour 2010...!

Due formazioni apparentemente distinte sul palco: da una parte un line-up votato al jazz, contrapposto ad uno decisamente piu' funky... 12 musicisti di alto livello (tutti italiani!) ed in mezzo (anche fisicamente, a volte spaparanzato in un ipotassico salotto...) questo ragazzone alto piu' di un metro e novanta, nato a Catania il 28 Gennaio 1971 come Mario Ranno (la scelta del nome d'arte ? In ricordo del cognome che usava il padre.... il cantante Stefano Biondi.... scomparso da qualche tempo, come in camerino Mario ci ha raccontato!). Visto l'ottimo livello internazionale offerto da questi valenti musicisti, e' doveroso citarli tutti: Lorenzo Tucci e Fabio Nobile (batteria), Andrea Satomi Bertorelli (tastiere), Andrea Celestino (basso), Tommaso Scannapieco (contrabbasso), Daniele Scannapieco (sax), Giovanni Amato (tromba), Claudio Filippini (piano), Luca Florian (percussioni), Michele Bianchi (chitarre), Samantha Iorio (back vocals).... ecco che abbiamo scoperto chi e' Samantha Iorio! Sexy anche nell' apparente languido appoggiarsi allo sgabello: una potenza vocale da far paura, piena di colori e di gusto nell'esibirsi con garbo.

La partenza dello show? Ma con la loro versione della seminale Birdland del repertorio dei Weather Report... Una decina di monitor (travestiti da televisori) sul palco sono l'unica arrendamento presente: serviranno ad inondare immagini che fungono da puntello a quello che lo spettacolo propone. Ecco perche' (a volte con un sincronismo certosino) Mario Biondi canta quando va in onda un suo famoso videoclip oppure si vedono immagini dell'ormai amata Rio de Janeiro; piu' spesso e' una sequenza di artisti a cui Mario Biondi e' legato... Pat Metheny, Burt Bacharach, Ray Charles, Manhattan Transfer, Lou Rawls, Aa Jarreau, Isaac Hayes.

Pescando dai tre dischi di cui si compone la sua produzione (Handful of Soul, I Love You More ed If), lo show prosegue tra applausi, scherzi, duetti con il pubblico, affermazioni di stima e confessione. Vediamone di illustrarne qualcuna ...
- Confessioni: quando viene sommerso dagli applausi, Mario Biondi chiede al tecnico luci di accendere ogni lampadina del Teatro Verdi, apre le braccia nel vedere la massa umana che lo acclama e poi (rivolgendosi ai suoi musicisti) confessa ...Ecco uno dei motivi per cui mi piace stare qui a fare musica...! Il feedback che gli arriva dal pubblico a questo punto diventa ancora piu' forte... uno tsunami!
- Affermazioni di stima: la prima e' per il musicista che mi siede accanto in platea e con il quale siamo andati in camerino..... Mario Biondi infatti nella prima parte del concerto dice... Oggi sono molto felice perche' prima ho incontrato un amico... un artista che stimo molto e che ora e' qui tra voi.... Franco Simone ... L'applauso dal pubblico fiorentino arriva forte e sentito: finalmente le persone che ci sono accanto si danno le gomitate, avendolo riconosciuto... La seconda affermazione di stima e' nei confronti di Carlo Alberto Rossi: dal palco Mario Biondi ricorda la sua recente scomparso e ne tratteggia il valore come compositore... poi i suoi musicisti lo accompagnano in una versione in inglese di E se domani, dove alla tromba di Giovanni Amato viene lasciato un cameo... alcune riconoscibilissimi note di Mattinata fiorentina (...e' primavera, svegliatevi bambine...)
Particolarmente emozionante la presenza di Giovanni Baglioni: due momenti sono stati tutti suoi, con interventi in cui la sua arte si e' concretizzata su una chitarra (a tratti steel se non pedal ...) come fonte di differenti suoni, come dimostra il suo cd Anima Meccanica.

Ripenso alla intervista/non intervista che ci siamo fatti in camerino ed a come il successo non abbia scalfito il carattere di questo corazziere della musica soul: quando ci racconta di come gli e' venuto questo vocione, dei suoi numerosi traslochi con la famiglia tra la Sicilia e l'Emilia, ma non accenna mai alla sua carriera artistica ............. io invece penso alla gavetta che ha fatto ed alla svolta arrivata nel 2004 con This is what you are, brano pensato per il mercato giapponese, ma arrivato anche sul tavolo delle radio europee che l'hanno mandato in onda, non sapendo che si trattava di un ragazzone siculo e non di una guest star di colore della Louisiana!

Tante domande gli potevo fare, ma ero preso dall'atmosfera che si era creata: per una volta non ho indossato i panni del rigido cronista, ma quelli di uno spacchiuso scribano....

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