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Recensioni |
Pubblicato il 25/01/2017 alle 12:57:51 | |
Distruzione – Endogena (Jolly Roger Records) – quando si parla di leggende
Encomiabile iniziativa della Jolly Roger Records che ristampa uno degli album guida del Death Metal italiano degli anni novanta…ma forse anche a livello mondiale!
Encomiabile iniziativa della Jolly Roger Records che ristampa uno degli album guida del Death Metal italiano degli anni novanta…ma forse anche a livello mondiale!
Quando ho ricevuto il promozionale digitale da parte della succitata etichetta non ci volevo credere. “Endogena” è di nuovo fra noi. Vedete – e mi riferisco ai neofiti – questo album ha rappresentato un album “seminal” (fondamentale in inglese) per la scena Death Metal italiana degli anni novanta. Un album che ha fatto storia. Un album capace di indicare la giusta direzione a chi sarebbe venuto dopo. Ho utilizzato il termine “seminal” apposta. Si utilizza tale termine quando si ha a che fare con una produzione discografica in grado di costruire il DNA di un genere musicale. Ed “Endogena” è riuscito nell’obiettivo.
Il gruppo responsabile di cotanta genialità si chiama Distruzione. Sono stati fondati nel 1990 a Parma ed esordisce nel 1992 con un Ep intitolato “Olocausto Cerebrale”. Quattro anni dopo ecco l’album di esordio. E che esordio! “Endogena”. Pubblicato addirittura dalla Polygram. Allora le major italiane si interessavano della scena Rock italiana…ora tutto è finito. La line-up autrice del fondamentale “Endogena” era la seguente:
David Roncai (cantante);
Dimitri Corradini (basso);
Alberto Santini (chitarre);
Massimiliano Falleri (chitarre);
Ettore Le Moli (batteria).
Nel 2000 abbiamo l’album “Pianeta Dissolvenza” seguito cinque anni dopo da “Malicidium”. L’anno scorso il nuovo album intitolato semplicemente “Distruzione” per conto della Jolly Roger Records. Rispetto alla line-up di “Endogena” i cambi di formazione si registrano nella posizione di una delle due chitarre (Gianluca De Lillo al posto di Alberto Santini) e della batteria (Dave Colombo al posto di Ettore Le Moli).
L’ascolto di “Endogena” è un’esperienza unica. Non immaginate la violenza rancida e parossistica che riescono a produrre i brani ivi inclusi. Il sound è un rantolio continuo dove le chitarre disegnano scenari apocalittici. Sembriamo sul punto del’armageddon finale. Dall’inizio alla fine non c’è un attimo di respiro per qualche momento di melodia o arrangiamento particolare. Le legnate sono sempre presenti. Inoltre, il cantato in italiano di David Roncai aggiunge una connotazione ancora più plumbea e feroce a un suono già di per sé votato alla…distruzione. E’ proprio il caso di dirlo. “Endogena” è un capolavoro del genere. Non solo per l’Italia. Solo band come Entombed, Obituary, Suffocation o Malevolent Creation erano altrettanto “morbid” come i nostrani Distruzione. Avete capito a che livello siamo?
Tracks-list:
“Senza Futuro”;
“Delirio Interiore”;
“Ossessioni Funebri”;
“Divina Salvezza”;
“Ombre dell’Anima”;
“Diabolus in Musica”;
“Omicidio Rituale”;
“Agonia”.
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