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Interviste
Pubblicato il 20/09/2017 alle 07:42:04
I.M.I. Indonesia meets Italy a Firenze il prossimo week-end: dal rock dei Kelompok Penerbang Roket a Pinocchio, passando per il dangdut ed il duetto Anguun & Piero Pelu’ ..
di Giancarlo Passarella
Il rinnovato Teatro La Compagnia (in via Cavour 50/r) il luogo dove per tre giorni la distanza tra Jakarta e Firenze si riduce a zero. Ne parliamo con Jacopo Cappuccio e Malina Andryani ..

Il rinnovato Teatro La Compagnia (in via Cavour 50/r) il luogo dove per tre giorni la distanza tra Jakarta e Firenze si riduce a zero. Ne parliamo con Jacopo Cappuccio e Malina Andryani ..

In arrivo la quarta edizione del festival dedicato al cinema, alla cultura e alla bellezza indonesiane. Il Festival del Cinema d'Indonesia vi aspetta il prossimo fine settimana dal 22 al 24 Settembre ..

Un caldo bentrovato a Jacopo Cappuccio e Malina Andryani, organizzatori del festival I.M.I. Indonesia meets Italy. Vogliamo presentarci, dicendo il vostro ruolo in questo tipo di evento?
Jacopo = Siamo tuttofare. Abbiamo ideato l’evento e lo organizziamo.
Malina = Ci aiutano molto l’Ambasciata e la Regione. Ma è vero, siamo tuttofare.

Nella vita di tutti i giorni siete anche una coppia: questo favorisce il vostro lavoro nel portare avanti questo progetto?
Malina = Non saprei..
Jacopo = Nemmeno io, perché certo è immediato capirsi, direi istintivo. Però organizzare il Festival è impegnativo e ne risente tutta la vita familiare .. soprattutto il nostro bimbo, che ci vede lavorare freneticamente e ci addolora non potergli dare spazio, specie perché tutto avviene durante l’estate, il periodo preposto alla famiglia.

La nostra curiosità è tanta .. ma come vi siete conosciuti?
Malina = Dopo vari anni in Svizzera avevo imparato il tedesco. Volevo imparare l’italiano, molto diffuso in Svizzera. Quindi scelsi di venire in Italia. Mia zia, con cui abitavo consigliò Firenze perché tra Dante e Manzoni era ben “referenziata”. La scuola mi fece scegliere tra una sistemazione in famiglia oppure in strutture convenzionate. Scelsi la prima e capitai a casa di una signora simpaticissima che ricordo ancora con molto piacere. Appena arrivata a Firenze, scesa dall’autobus, incontrai Jacopo e…
Jacopo = … e io caddi innamorato all’istante. Ho sognato di sposare mia moglie sin dal primo istante che l’ho vista. Sono fortunatissimo. Alla vita, penso, non dovrei chiedere di più. Però lo faccio.

Ritorniamo seriosi e raccontiamo come si svolgerà la seconda edizione di I.M.I. …
Jacopo = Manteniamo la formula dei tre giorni ma, quest’anno, abbiamo la possibilità di portare la moda indonesiana a Firenze. Una sfilata che aprirà il festival. Ancora non sappiamo esattamente quali musiche saranno scelte. Il mio sogno sarebbe un bellissimo brano di Chrisye intitolato Serasa. Si trova anche su Youtube (come tutto, del resto). Ho già visto una sfilata di moda con quel brano organizzata dall’Ambasciata di Indonesia a Roma, sarebbe perfetto.
Malina = Quest’anno avremo anche un servizio fotografico di moda (previsto per Sabato 23), per la stilista che presenta la sua ultima collezione al festival. Il catalogo che ne verrà tratto circolerà in tutta l’Indonesia. Significa che le modelle ed i modelli che vi partecipano saranno in tutte le case di moda d’Indonesia e sulle riviste con un ottimo lancio personale e possibili ricadute lavorative.

Se volessimo evidenziare gli aspetti musicali del festival, su che cosa puntare? Chi ha curato la colonna sonora dei film più famosi?
Jacopo = Sicuramente il film Surau dan Silek contiene un’ottima colonna sonora. Il gruppo (si chiamano Seventeen) è attivo da vari anni e ha un vasto successo sia in Indonesia che all’estero. La canzone del film Mimpi Besar (“Grande sogno”) è molto orecchiabile e per me, che sono stonato, questo è un grandissimo pregio, perché la posso almeno fischiettare.
Malina = Sono d’accordo. Anche la colonna musicale di “Pertaruhan” è ben fatta. Non è il mio genere, ma il gruppo Kelompok Penerbang Roket è buono. Ma, ripeto, non sono un’appassionata del genere rock/heavy metal. Preferisco la musica tradizionale, sunda, ad esempio. E’ divertente anche lo stile musicale dangdut. E poi non bisogna dimenticare il musical Ini Kisah Tiga Dara che offre un vasto repertorio di brani molto vivaci di genere Pop (ad esempio: Tara Basro - Nomor Dua.

Sono migliaia i chilometri di distanza tra l’Italia e l’Indonesia e creare un ponte tra queste due culture è sicuramente una azione meritoria: vi risulta che vi siano stati dei gemellaggi artistici nel passato, oltre a quel bel brano di Angun con Piero Pelù?
Malina = Sappiamo che Anggun ha cantato a Firenze, in Piazza Signoria nel 2009 e poi al nostro Festival di anno scorso. In Italia è ormai ospite fissa al Concerto di Natale ad Assisi. Bocelli ha cantato una volta al Ritz Carlton a Jakarta. Ma non ci risultano ancora vere e proprie collaborazioni o coesioni tra cantanti, gruppi, etc. Ricordiamo che una importante cantante indonesiana (Raisa), venuta a girare un videoclip in Toscana per il suo brano “Usai Di Sini”. Una delle speranze del festival è riuscire a fare in modo che le nostre culture si conoscano, si possano apprezzare ed arricchirsi reciprocamente. E poi c’è una primizia, prevista per novembre.
Jacopo = Sì, a Novembre è previsto un importantissimo concerto a Jakarta. In una delle sue location più spettacolari.. Ma non posso dire di più, al momento.

Partiamo da quel brano del 2003, dove l’aggettivo che accompagnava la parola amore era immaginato: vi chiedo quanto in Indonesia si conosce dell’Italia e quanto invece si immagina, si sogna, si crede di sapere …
Jacopo = La sensazione che ho avuto io è che per l’Italia ci sia un sincero rispetto ed un’alta considerazione in termini di storia e di eccellenze. Però dobbiamo accettare che non possiamo vivere di rendita in eterno. Germania e la Francia fanno affari con l’Indonesia da anni. Le dieci nazioni che danno vita all’Asean totalizzano una popolazione pari a quella europea (circa 600 milioni). E’ indispensabile agire d’anticipo, sin tanto che è possibile. La consegna delle “Chiavi della Città” di Firenze da parte del Sindaco Nardella ad Anggun ha fatto il giro dei media indonesiani, portando Firenze all’attenzione di milioni di persone. Il Film appena girato da Hanung Bramantyo sarà un altro veicolo importante per far conoscere la nostra Città ad un vasto numero di persone, di cui una parte può trasformarsi in turista.
Malina = Vero. L’Italia ha sempre avuto un buon rapporto con l’Indonesia e molti elementi e problemi legano queste due nazioni. L’omaggio della Repubblica italiana al Presidente Suharto si trova in mostra presso il museo a lui dedicato. La figura di Pinocchio è famosa anche nelle scuole indonesiane. L’Italia è apprezzata per la moda ed è, generalmente, sinonimo di eleganza. Non tutta l’Italia è nota, però. In genere si conosce Roma e Milano e Venezia ma non molto di più. E poi l’Italia è nota per il calcio: anche nei luoghi più sperduti ci sono persone capaci di dire tutti i nomi dei calciatori delle squadre italiane più note.



Ritorniamo ai giorni del festival e suggeriamo un solo evento a chi può muoversi una sola volta. Su cosa puntare?
Malina = La sfilata, è sicuramente nuova. E poi il Batik è sempre bello. Il batik è il trattamento che viene applicato alla stoffa ed ormai è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Jacopo =Certamente la sfilata, ma anche la possibilità di gustare la cucina indonesiana e bere il caffè mono origine che viene proprio dall’Indonesia mi pare interessante. E poi abbiamo anche il famoso “kopi luwak”, quello che costa una fortuna a tazzina: sono curioso di vedere se ci sarà chi decide di assaggiarlo.

Proviamo ad immaginarci il futuro di I.M.I. Indonesia meets Italy: cosa succederà l’anno prossimo? E fra due anni? Che cosa vi augurate?
Malina = Difficile fare pronostici. Gli oneri del festival sono notevoli. Quest’anno abbiamo già un fitto carnet di impegni sia in Italia che in Indonesia, dove speriamo di riuscire a portare alto il nome della Toscana e di Firenze e di altre realtà che hanno saputo vedere un’occasione: mi riferisco alla città di Seravezza, ad esempio. Vediamo gli sviluppi.
Jacopo = L’augurio che faccio al noi ed al festival è quello di poter essere qui l’anno prossimo e tra due e anche oltre.







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