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Interviste
Pubblicato il 20/10/2016 alle 19:11:08
Una piccola intervista per un grande artista: Gigi Cifarelli, in giro per l'Italia, in questo tour 2016 senza tregua
di Paolo Giannelli
Gigi Cifarelli, un'artista completo, dalla lunga esperienza, l'amore per il jazz e non solo, ci racconta (oltre a questo nuovo tour 2016) un pò di se, delle sue esperienze e della sua dimensione musicale, con l'entusiasmo del CiFa..

Gigi Cifarelli, un'artista completo, dalla lunga esperienza, l'amore per il jazz e non solo, ci racconta (oltre a questo nuovo tour 2016) un pò di se, delle sue esperienze e della sua dimensione musicale, con l'entusiasmo del CiFa..


Un talento che è riuscito a esplodere durante la sua adolescenza tra i sedici e i diciotto anni di età quando è stato chiamato a far parte di numerose band di blues metropolitano, riscuotendo ottimi consensi da parte di altri illustri colleghi, come il compianto bluesman texano Cooper Terry.

Ciao Gigi! ..parto da questo saluto “amichevole” perché come Artista ti conosco da tempo e penso che come me molti in Italia e all’Estero sappiano chi è il “Cifa”… un’artista completo. Puoi parlarmi di questo Tour 2016?
.. grazie di cuore innanzitutto della stima caro Paolo, perchè il tuo approccio è già di per sé un dono che spero di meritare …. Tour 2016? Diciamo che praticamente e da sempre non mi fermo mai, pensa infatti che ho già concerti fissati per il 2017 in tutta Italia, questa stagione estiva invece sarò un po’ in giro al sud dove da un po’ di anni non mi soffermavo e dove amo stare e suonare viste anche le mie origini, sarò in Campania zona Sorrento, in Puglia poi starò in Calabria per 5/6 concerti tra Reggio Calabria Catanzaro Lamezia Terme, dove incontrerò per suonare un po’ insieme l’amico Bireli Lagrene al Festival Jazz&Vento di Cortale, manifestazione molto rurale e bellissima diretta dal caro amico Franco Suppa, poi Cosenza Praia a Mare e poi altre cose stanno uscendo, quindi sarò in Sicilia a Messina a Palermo e poi porterò un progetto simpatico dal titolo “….vi racconto George” dedicato a George Benson nella meravigliosa cittadina di Noto (Sr) al festival “Noto in Jazz” diretta dal factum mio allievo e grande amico Francesco Rubino…. e poi rientrerò pian piano facendo concerti un po’ qua e là a fine agosto verso Milano dove ho 3 festival da fare a Menaggio a Bellagio a Vigevano e a Cesano Boscone per poi ripartire e andare in Sardegna e quindi alla Maddalena…poi rientro a Milano per un fine settembre senza tregua …anzi, fine settembre e prima quindicina di ottobre….

Nella tua lunga carriera hai collaborato e diviso il Palco con molti artisti italiani e altrettanti stranieri ( Mike Stern,Larry Carlton S.Henderson, B. Lagrene, Marcel Dadì,Tommy Emmanuel, Brian Auger, Carl Anderson, Mark Murphy e molti altri...). Cosa ti hanno lasciato questa moltitudine d’esperienze e come hanno sicuramente contribuito alla tua crescita musicale?
... da tutti ho attinto e imparato qualcosa, cosa che comunque faccio sempre per carattere e non solo con grandi musicisti, ma anche con chiunque io possa incontrare per la strada, certo è che anche il solo fatto di stare sul palco o anche incredibilmente di avere a casa dei personaggi che erano stati fra i miei idoli nell’adolescenza vedendoli gioire mentre suonavo è stata cosa indescrivibile, come viaggiare in auto per fare un tour come se fossero i miei amici d’infanzia coi quali suonavo da sempre….come si può descrivere emotivamente tutto ciò? ci vorrebbe davvero un libro per raccontare tutto…

Tra i vari tipi di spettacolo che proponi, ce ne uno dedicato ad un mito come George Benson, che hai conosciuto, hai mai diviso il palco con lui o collaborato?
.. abbiamo più volte suonato insieme e passato momenti bellissimi (per me…e spero anche per lui ;-) ) e di certo l’amore comune per Wes Montgomery e Nat King Cole fa sì che per molte cose il nostro modo di suonare sia molto in empatia, oltretutto dischi suoi come Weekend in L.A. sono nel mio cuore facendomi sentire come se per certe cose fossimo davvero fratelli in certe forme espressive e con grande affetto e stima nel 2013 anno in cui George ha compiuto 70 anni ho deciso di proporre questo spettacolo a lui dedicato che inizialmente si chiamava “Happy Birthday George” … poi avendo tantissime richieste per replicarlo è diventato “Thinking&Thanking George” e tuttora è stato proposto in Sicilia con grandi consensi. Collaborare a un progetto musicale è stato qualche anno fa un pensiero purtroppo non andato in porto …

Qual è la tua dimensione ideale? (Domanda forse scontata)
.. ma non è assolutamente scontata questa domanda, anzi…. Bella domanda !! Io son sempre stato attratto da molte cose e ad esempio parlando di George mi irrigidisco un po’ quando superficialmente mi viene addossato il fatto di essere una specie di suo clone, pur essendo comunque un gran complimento dire a un calciatore “sei come Maradona” non è un insulto no?? ;-)…. Solo un sordo può dire questo perché la mia grande passione e la mia lunga esperienza nel rock blues in cui Hendrix è stato ciò che poi è stato Wes Montgomery per la chitarra jazz, ma anche il mio sviscerato amore per i Beatles, per il country di James Taylor o per il grande pop di Santana e di altri grandi personaggi in generale, mi han dato modo di miscelare innanzitutto un tocco e una forma espressiva molto molto diversi da George, anche il solo fatto di aver suonato a lungo coi suoni distorti ed essermi accostato alle sonorità inerenti al jazz dopo i 25 anni quindi con un passato da rockettaro assoluto rende il mio modo di suonare assolutamente riconoscibile e autonomo, proprio per queste cose dico che ci sono diverse dimensioni che amo, come suonare con l’elettrica alla “vecchia” o il grande jazz degli standards alla “vecchia”…. Oppure suonare funk e fusion facendo i miei brani, oppure appunto giocando sulle grandi cover che han portato George a diventare una pop star … ma al contempo anche cantare i brani dei Beatles in small group tipo in Trio con l’Hammond….o anche con le mie allieve in duo con la chitarra acustica …. Insomma direi che non esiste una cosa che io possa dire….ecco questo è il mio habitat….

Hai nuovi progetti o nuove collaborazioni?
.. progetti tanti …. Speriamo però che lameno qualcuno possa andare in porto, il primo di certo è fare un nuovo disco … ma non chiedermi con chi e cosa… di sicuro come sempre insieme a chi ho vicino al cuore affettivamente oltre che musicalmente e gratificando come ho sempre fatto chi ha sudato vicino a me, spesso suonato a condizioni economiche ridicole e anche in condizioni di grande sacrificio per i viaggi e i disagi … ma come diciamo spesso …. Il jazz è questo !!

Suoni Ibanez di cui sei anche Endoser e a breve uscirà una linea di Ampli Signature, MarkBass (DV Mark), un segno di prestigio e stima internazionale…Che rapporto hai con la strumentazione in generale?
Con la strumentazione in generale il giusto rapporto (a mio umile modo di vedere) cioè cerco la qualità in base a un pensiero autonomo senza farmi influenzare dagli “status symbol” cercando soprattutto essenzialità e praticità, ovvero cose non da dover impazzire per poterle e saperle usare. Oltre a Ibanez suono una chitarra di un nuovo marchio dal nome Lengardo che produce ottimi strumenti e parlando di signature è in cantiere (certa) e ormai prossima a uscire col mio nome una chitarra acustica di un marchio storico italiano, cioè la EKO … Gg Cifarelli Signature.. e tutte le mie chitarre prendono voce assolutamente rigorosamente e per me entusiasticamente dagli amplificatori DVMark con cui anche c’è un progetto Signature…. E certo queste cose sono grandi emozioni.. sogni che si realizzano … e grazie a Voi tutti, perché i vostri applausi, come dico da sempre sono la mia benzina !!!

Grazie ancora Gigi e ci vediamo live…

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