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Pubblicato il 05/11/2015 alle 19:28:04
Gerardo Di Lella: il mio tributo a Frank Sinatra con Tony Hadley
di Antonio Ranalli
Gerardo Di Lella con la sua Swing Orchestra rende omaggio a Frank Sinatra, in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla sua nascita (12 dicembre 1915). E lo farà insieme a Tony Hadley, frontman degli Spandau Ballet, in un concerto a Roma.

Gerardo Di Lella con la sua Swing Orchestra rende omaggio a Frank Sinatra, in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla sua nascita (12 dicembre 1915). E lo farà insieme a Tony Hadley, frontman degli Spandau Ballet, in un Memorial Concert in programma domenica 8 novembre, alle ore 19, all’Auditorium Parco della Musica di Roma (sala Santa Cecilia).

La carriera artistica del Maestro Di Lella non ha bisogno di presentazioni. Dal 1993 dirige proprie formazioni (dalla Big Band alla grande Orchestra) partecipando ad importanti festival internazionali. Ha collaborato con i più grandi musicisti del jazz contemporaneo e della musica leggera italiana e internazionale, come Lee Konitz, Randy Brecker, Mike Mainieri, Eddie Daniels, Mike Stern, Larry Carlton, Alex Sipiagin, Robin Eubanks, Diane Schuur, Tullio De Piscopo, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Fabrizio Bosso, Francesco Cafiso, Claudio Baglioni, Katia Ricciarelli, Randy Crawford, Jarabe De Palo, Alexia, Malika Ayane, Dolcenera, Biagio Antonacci, Cesare Cremonini, Nicky Nicolai, Irene Fornaciari, Noemi, Rossana Casale, Paola Cortellesi, Edoardo Bennato e tanti altri.

Maestro Di Lella, come nasce questo tributo a Frank Sinatra?

Mi interesso di jazz e big band da anni. E’ una cosa che fa parte del mio pane quotidiano. Da anni ripropongo dal vivo con le mie varie formazioni (Swing Orchestra, Pop Orchestra, la Jazz Orchestra e la Grand Orchestra, nda) il repertorio di Frank Sinatra. The Voice nel corso della sua carriera ha suonato sempre con le Big Band e le grandi orchestre. Raramente ha suonato con formazioni piccole, come è avvenuto nella tournee italiana degli anni ’70. Attraverso Sinatra ho conosciuto i grandi arrangiatori, come Don Costa, Quincy Jones, Nelson Riddle, che è colui che ha inventato il “Sinatra Sound”. E ancora Billy May e Johnny Mandel. Volendo fare una cosa importante in suo onore mi sono messo alla ricerca del personaggio giusto che potesse affrontare questo repertorio.

Tutti hanno trovato decisamente originale coinvolgere Tony Hadley, voce inconfondibile di una delle band inglesi più amate nel mondo, capace di cambiare registro, e che si cimenta per la prima volta con il repertorio di “The Voice”. Com’è nata questa collaborazione?

Circa due anni fa, quando c’è stata la reunion degli Spandau Ballet, mi sono incuriosito. Ho visto che in questi anni i singoli componenti della band avevano fatto cose musicalmente molto diverse e che Tony Hadley aveva fatto dischi di vario genere, e aveva inciso anche un brano di Frank Sinatra, ovvero “Bad Bad Leroy Brown” scritto da Jim Croce. Mi sono messo sulle sue tracce e gli ho fatto questa proposta. Lui ha detto subito si. Ci siamo incontrati per la prima volta a a Roma, in occasione del concerto dello scorso luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.

E’ stato difficile arrivare a lui?

Non è stato complicato. Devo dirti che prima di questa esperienza avevo fatto un disco a Los Angeles per la Universal. In quell’occasione mi ero proposto, tramite Internet, al grande Larry Carlton, che dopo aver ascoltato un mio Mp3 mi ha invitato a registrare nel suo studio di registrazione. Ho poi lavorato con Diane Schuur. Inglesi e americani se sono interessati ad un progetto non si fanno problemi. Se decidono di collaborare ad un progetto è perché gli piace.

Che tipo di repertorio ha selezionato per il concerto in programma a Roma?

Abbiamo passato in rassegna tutto il repertorio di Frank Sinatra, cercando di abbracciare le varie fasi della sua produzione. Ci saranno sicuramente le pietre miliari, come “Under My Skin”, “Fly Me To The Moon”, “Come Fly With Me”, “New York New York”, “The Lady Is A Tramp” e “That’s Life”.

Sono previsti anche brani di Tony Hadley in una versione più swing?

Il concerto è un omaggio a Frank Sinatra. Però non sono escluse sorprese. Dipende da quello che succederà sul palco.

Questo concerto sarà un evento unico, o sono previsti altri show?

Per il momento è unico. Ma anche in questo caso vedremo prima come sarà il risultato finale. E’ una cosa nuova anche per Tony Hadley. Cimentarsi con il repertorio di Frank Sinatra è un banco prova importante per tanti cantanti, come è avvenuto per Rod Stewart, Michael Bublè, Michael Bolton e tanti altri cantanti pop, che si sono cimentati con i brani di questo grande artista.

Che formazione ci sarà sul palco?

Sul palco ci sarà la tipica Big Band, ovvero 5 sassofoni, 4 trombe e 4 tromboni, cui si aggiungono pianoforte, basso, batteria, chitarra e tastiera aggiunta. Infine, ci saranno anche 10 archi e due coristi.

Ci sono altri progetti in vista per Gerardo Di Lella?

Ci sono tanti concerti e appuntamenti. Il più importante è quello del 1 gennaio 2016, alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove farò la seconda edizione del Roma Caput Musiche, che è il Concerto di Capodanno di Roma. In quell’occasione eseguirò i grandi temi tratti dai film del cinema italiano che hanno avuto successo nel mondo. In repertorio ci saranno composizioni di Nino Rota, Ennio Morricone, Stelvio Cipriani e tanti altri.

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