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Pubblicato il 16/02/2013 alle 01:57:29
Quarta serata con Sanremo story. Antonio Maggio vince nella categoria giovani e Renzo Rubino conquista il Premio della Critica Mia Martini
di Pippo Augliera
La serata del Festival e' stata dedicata a Sanremo Story con i 14 big in gara hanno presentato brani delle passate edizioni. Ospite d’eccezione Caetano Veloso che ha cantato anche Piove di Domenico Modugno. Tra i giovani vince Antonio Maggio.

La serata del Festival e' stata dedicata a Sanremo Story con i 14 big in gara hanno presentato brani delle passate edizioni. Ospite d’eccezione Caetano Veloso che ha cantato anche Piove di Domenico Modugno. Tra i giovani vince Antonio Maggio.

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, più affiatati che mai nel dare vita a gags divertenti, aprono la serata annunciando la prima artista ad esibirsi Malika Ayane, che propone “Che cosa hai messo nel caffè” di Riccardo Del Turco e Giancarlo Bigazzi, rivestita di nuove sonorità e arricchita da una accattivante coreografia. Daniele Silvestri fa il suo sincero omaggio a Lucio Dalla con “Piazza grande”, si avverte la sua emozione e l’umiltà nell’accostarsi ad un grande cantautore, anche straordinario interprete.

Una versione jazz blues viene offerta da Raphael Gualazzi nel cimentarsi con “Luce” di Elisa, che ha il merito di avere una sua impronta lontana dall’originale. Una splendida Antonella Ruggiero impreziosisce con la sua straordinaria vocalità la performance del gruppo Marta sui Tubi alle prese con “Nessuno”.

Alla coppia Emma Marrone ed Annalisa spetta il compito di proporre, in maniera grintosa, “Per Elisa” di Alice, pezzo firmato anche dal Maestro Franco Battiato. Emoziona Simone Cristicchi con “Canzone per te”, ma era prevedibile, considerata la grande ammirazione nutrita verso Sergio Endrigo, al quale ha già tributato altri omaggi.

I Modà e Maria Nazionale si muovono su un repertorio molto congeniale per entrambi con “Perdere l’amore” e “Io che non vivo”, così come Simona Molinari e Peter Cincotti con le atmosfere jazz di “Tua” grazie anche alla presenza del musicista Franco Cerri. Marco Mengoni si commuove visibilmente quando termina di interpretare “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco, unica partecipazione del cantautore alla kermesse del 1967, sfociata nella tragedia del suicidio, dopo l’ingiusta eliminazione da parte delle giurie.

Spettacolare e goliardica, come al solito, l’esibizione di Elio e le Storie Tese, affiancati dalla singolare presenza di Rocco Siffredi con “Un bacio piccolissimo” del compianto Robertino. In tono minore “Ma che freddo fa”, un classico del repertorio di Nada, scelto da un Max Gazzè non proprio a suo agio.

Chiara si accosta in punta di piedi ad “Almeno tu nell’universo” della grande Mia Martini: difficile e complicato potere rendere una interpretazione viscerale ed intensa. Riesce a cavarsela e comunque il tentativo è da apprezzare. Chiudono gli Almamegretta, senza Raiz, che rinuncia ad esibirsi, per via della sua conversione all’ebraismo. Propongono “Il ragazzo della Via Gluck” di Adriano Celentano con la partecipazione del rapper Celestino e James Senese.

Un plauso meritatissimo a Mauro Pagani per la realizzazione di una buon parte degli arrangiamenti e direzione orchestrale.

Due momenti di grande emozione legati alla inaugurazione della statua dedicata a Mike Bongiorno e alla esibizione di Caetano Veloso, un mini show nel quale presenta un assaggio del suo ultimo album "Abracaco", fa un omaggio a Domenico Modugno con “Piove” e insieme a Stefano Bollani propone “Come prima”. Ospite d’onore Pippo Baudo, che ritira il Premio Città di Sanremo. La gara dei giovani si è svolta tra Ilaria Porceddu, Antonio Maggio, Renzo Rubino e i Blastema. Il livello delle loro canzoni è buono. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo viene assegnato a Il Cile, escluso dalla finale. Vince Antonio Maggio con il televoto e la valutazione della giuria di qualità. Renzo Rubino ottiene meritatamente il Premio della Critica che dal 1996 è intitolato a Mia Martini.

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