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Recensioni
Pubblicato il 04/02/2014 alle 11:35:08
Al Intihar brutale debutto degli algerini Lelahell
di Emanuele Gentile
Per caso il futuro dell’heavy metal è nei paesi arabi? La domanda sorge spontanea per via del sempre più nutrito numero di gruppi metal provenienti da quell’area geografica

I Lelahell sono un gruppo seminale del metallo “made in Arabic countries”. Dovete sapere che il leader della band algerina (Redouane Aouameur – nda) militava nel corso degli anni novanta nei Litham il cui album di esordio “Dhal Ennar” è considerato l’album di fondazione dell’intero movimento metal arabo e islamico! Quindi tanto di cappello a dei musicisti che hanno creduto fermamente in quello che facevano. Parimenti non bisogna dimenticare altre band storiche algerine. Mi riferisco a Carnavage, Devast e Neanderthalia. Inoltre a partire dalla fine degli anni novanta è iniziato a covare un vivace fuoco metal conband come Hazy Hill (Turchia), Dusk (Pakistan), Nuclear Dawn (Siria), Bilocate (Giordania) e Orphaned Land (Israele). Stupiti?

Il gruppo di Redouane Aouameur è attivo dal 2010 e ino ad oggi ha prodotto un solo album. “Al Intihar” per l’appunto. Si tratta di un three-piece composto da:

- Lelahel (vocals and guitars) - Carnavage, Devast, ex-Neanderthalia e ex-Litham;
- Nihil (bass) – Barbaros;
- SlaveBlaster (drums) - Barbaros, ex-Devast, ex-The Kult ov Satanåchiîa, e ex-Orcus (live).

Nonostante si siano formati da poco sono riusciti ad esibrisi in tutta Europa e la loro fan base sta allargandosi a macchia d’olio.

Agli inizi “Al Intihar” era un album autoprodotto. Poi per via dell’interessamento della label inglese Goressimo Records il Cd è stato reso disponibile a livello mondiale. Tanto che è distribuito negli States dalla potente indie death Sevared Records. E’ un album per solo estimatori del death/black più criptico e grezzo. Diciamo che con i Lelahell andiamo indietro nel tempo per finire dritti dritti negli anni ottanta. I gruppi di riferimento dei Lalahell sono Morbid Angel e Mayhem. I primi per il lato death metal del soro sound. I secondi per lo spirito black metal. Dall’incontro di questi due generi non può che nascere un album distruttivo. Infatti lo è. In pieno. Per certi versi – forse dirò un’eresia – “Al Intihar” è un album punk nell’attitudine. Il sound è iconoclasta, distruttivo e infernale.

“Al Intihar” è un prezioso documento su cosa sta succedendo dal punto di vista musicale nei paesi dell’Africa Magrebina. Una scena piuttosto attiva e che promette di riservarci grandi sorprese nel futuro. Hanno necessità di aggiustare il tiro in parecchi aspetti poiché fino ad oggi – a parte qualche rara eccezione – la scena appare alquanto amatoriale. Ma l’esempio dei Lelahell darà certamente i suoi frutti. Pesanti sì, ma sempre frutti…

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