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Recensioni
Pubblicato il 12/01/2018 alle 00:02:14
Tytus Rises (Sliptrick Records) – Pure Heavy Metal...
di Emanuele Gentile
Esordio assoluto per questo combo proveniente da Trieste dedito all’Heavy Metal più classico e ortodosso.

Esordio assoluto per questo combo proveniente da Trieste dedito all’Heavy Metal più classico e ortodosso.

Quando ho modo di entrare in contatto con una band tristina mi viene sempre un magone forte forte. Era di Trieste una delle figure leggendarie della scena Heavy Metal italiana di tutti i tempi. Mi riferisco a quel Yako De Bonis che con i suoi Steel Crown furono protagonisti di una delle più fulgide espressioni del metallo nostrano.

Grazie al carisma di Yako De Bonis gli Steel Crown divennero una band popolarissima anche a livello internazionale. Poi quel maledetto incidente stradale occorso il 24 giugno del 1988 pose termine alla vita di Yako De Bonis e tutto finì. Purtroppo...

Ecco perché accolgo con estremo favore i Tytus. E lo faccio con gioia e apprezzamento perché questi ragazzi valgono. Il loro “Rises” uscito per l’etichetta americana Sliptrick Records è un sollazzo per un metallaro della prima ora come il sottoscritto. Uno che ascolta il genere dal lontano 1975. Grazie papà Lemmy! I Tytus hanno le qualità e i numeri per realizzare qualcosa di significativo per la scena Heavy Metal italiana. Si sono formati nel 2014. “White Lines” è il titolo di un signolo pubblicato nel 2015 seguito sul finire del 2016 dal loro primo album.

La line-up di “Rises” è la seguente:

Bardy (batteria);
Mark Simon Hell (chitarra);
Markey Moon (canto e basso);
Ilija Riffmeister (canto e chitarra).

“Rises” è un album di puro Heavy Metal. Sapete quel genere che si suonava nella “Perfida Albione” sul finire degli anni settanta (Thin Lizzy, Rainbow..) e gli inizi della decade successiva (NWOBHM). Il sound dei Tytus è compatto e giocando su un fraseggio alternato Hard Rock/Heavy Metal regalano momenti di grande musica. Il cantato non è “mainstream” ossia non cerca il refrain che fa tendenza, ma è speculare al sound proposto dagli strumenti in maniera eccelsa. Gli strumentisti, dal loro canto, dimostrano compattezza e forza piuttosto inusuali in Italia. Nessuna sbavatura e la locomotiva va che è un piacere. Si tratta di un sound essenziale nel senso che evita i giochetti facili facili tanto per abbindolare il pubblico. I Tytus sono un gruppo di sostanza.

E di gruppi di sostanza l’Heavy Metal contemporeo ne ha bisogno. Eccome! Felice di avervi scoperto Tytus. Questo grazie all’amico Luke Bosio in quel di Val di Susa. Thank you Brother! Long live to Tytus!

Track-list:

"Ode to the Migthy Sun"
"New Frontiers"
"Haunted"
"325 A.D."
"White Lines"
"Omnia Sunt Communia"
"Inland View"
"Desperate Hopes"
"New Dawn's Eve"
"Blues on the Verge of Apocalypse"





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