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Pubblicato il 12/05/2014 alle 08:28:24
Music Digital Forum a Napoli: la Bit Generation, Enzo Mazza, Lello Savonardo e Rocco Hunt ...
di Renato Marengo
Il rapper annuncia il disco d'oro durante il forum promosso dall'Universita' Federico II. Napoli in fermento con nuovi scenari musicali, stimolata dai giovanissimi della Bit Generation.

Il rapper annuncia il disco d'oro durante il forum promosso dall'Universita' Federico II. Napoli in fermento con nuovi scenari musicali, stimolata dai giovanissimi della Bit Generation.

Ho già scritto in più occasioni di questo mio ritrovato interesse per quello che si muove nuovamente nella sede naturale (Napoli) di quel movimento musicale che negli anni ’70 chiamai Napule’s Power, aggregandone i componenti, promuovendolo su tutti i mezzi di comunicazione che avevo a disposizione e producendo per le major discografiche gran parte degli artisti che diedero vita a quello che probabilmente è l’unico vero movimento musicale italiano nato nell’era del rock.

(Nel collage fotografico Lello Savonardo con Rocco Hunt e poi il rapper con Renato Marengo: le due foto sono di Diana Fevola - in basso a destra Enzo Mazza al tavolo autorità...)

Questo mio ritorno di fiamma è avvenuto nel corso dei recenti concerti che Pino Daniele ha organizzato a Napoli portando sul palco di un gremito Palapartenope, per 5 giorni, i principali protagonisti di quella meravigliosa contaminazione sonora che è stato (ed è!) il Napule’s Power. Ma quello che mi ha attratto e convinto a continuare, a distanza di 40 anni, a considerarla musica senza tempo, musica di un’attualità e godibilità che vanno ben oltre le operazioni di revival o di ricorsi storici alimentati da mode o discografia. Quella musica, la capacità di scambiarsi ancora con vitalità ed entusiasmo da parte dei suoi protagonisti, l’intervento di giovani forze che continuano quasi naturalmente quel discorso e quel percorso, i nuovi rappers e tutto lo scenario hip hop che anche grazie all’aiuto di moderne tecnologie porta nuovamente alla ribalta nazionale artisti napoletani, mi coinvolgono nuovamente riaccendendo la mia voglia di continuare un discorso che ho seguito sino alla fine degli anni ’80, proprio con artisti venuti fuori in questi ultimi anni, artisti certamente legati, come qualche anno fa mi ha detto Zulù nel corso di un’intervista radiofonica, a una sorta di file rouge agli stoici Senese, Daniele, Bennato, Esposito, NCCP. Artisti con i quali ero già entrato in contatto nel perido in cui con Pergolani facevo il programma di Rai Radio1 Song’e Napule, artisti come Bisca, 99 Posse, Almamegretta, ‘A Famiglia, A67, 24 Grana, Enzo Gragnaniello con Ciccio Merolla (qui in foto), molto più che un percussionista, musicista e rapper che mi interessa e mi coinvolge al punto di farmi venire voglia di ritornare in campo attivamente.

Lo scenario della Napoli musicale di oggi è dunque, particolarmente interessante, il rap e la protesta trovano nella città e nel disagio dei suoi giovani terreno naturale per svilupparsi, Spiker Cenzu, Sangue Mostro, Clementino, il ritorno in campo di Zulù con i 99 Posse, ma soprattutto la scoperta e il successo di giovanissimi come Rocco Hunt che non solo vede nuovamente un campano ai vertici della classifiche ma vede un ritorno dell’impegno sociale, della denuncia, della voglia di riscattarsi tra i protagonisti dei nuovi scenari della nostra musica. Napoli dunque e la sua musica sono nuovamente al centro dell’attenzione nazionale, Napoli come abbiamo verificato io e Michael Pergolani con Demo in 12 anni di scoperta di nuovi talenti, è una delle città dalle quali arrivano il maggior numero di novità, la città, a dispetto del degrado e dei problemi atavici, pullula nuovamente di fermenti e di iniziative artistiche. Quasi in controtendenza con i problemi sociali e umani di questi gravi momenti di crisi Napoli reagisce, l’Università ma anche alcune iniziative pubbliche attraverso la musica. l’arte contemporanea, riservano particolare attenzione alle nuove tecnologie coinvolgendo i giovani, aprendo spazi e speranze, offrendo per lo meno attenzione e stimoli.

Decine di giovanissimi musicisti, alcuni poco più che quindicenni, si cimentano oggi con un rap tutto particolare ragazzi ai quali, in assenza di strutture, di una discografia locale, dà spazio , con successo e rilevanza nazionale, col suo programma RAPpello , in onda su CRC e Radio 24 Federico Vacalebre, che oltre ad essere il critico musicale del maggior quotidiano napoletano, il Mattino, è autore e promotore di numerose iniziative culturali della cità ma che ai giovanissimi rapper sta dedicando particolare attenzione. Sono stato invitato venerdì scorso dal professor Lello Savonardo, giovane docente della Facoltà di Sociologia dell’Università Federico Secondo di Napoli, coordinatore anche dell’Osservatorio Giovani e di RadioLabF2 dello stesso ateneo ma anche apprezato cantautore, a partecipare a un incontro organizzato dalla Federico II a San Marcellino, il Digital Music Forum, promosso dal FIMI, l’Asociazione delle maggiori case discografiche italiane che ha scelto quest’anno, per il suo convegno Nazionale Napoli proprio per i fermenti e la vitalità artistici di cui abbiamo accennato, che stanno caratterizzando la città.

Nel corso dell’incontro il presidente del FIMI Mazza ha mostrato un quadro un po’ più ottimistico sul futuro della sofferente discografia nostrana che , nonostante la grave crisi del CD, orientata sempre di più verso web, nuove tecnologie, ITunes e piattaforme simili, spera fortemente nello streaming, che nel resto del mondo dà buoni risultati e che comincia anche da noi in Italia ad essere più familiare ai fruitori di musica e agli acquirenti nel web, per rinvigorire il fatturato.

All’incontro ha partecipato Rocco Hunt per un confronto pubblico con lo stesso Lello Savonardo. Nel corso dell’intervista Savonardo ha invitato Rocco ad improvvisare un rap su parole di speranza suggerite dai ragazzi ricordando che qualche anno prima aveva invitato proprio Rocco, appena sedicenne a un convegno sulle culture giovanili dichiarando che bisognava tener d’occhio questo giovanissimo al quale aveva auspicato una brillante carriera. E a riprova di quanto quelle parole siano state profetiche proprio durante l’intervista, davanti a tanti giovanissimi studenti e fans, Lello Savonardo ha dato l’annuncio che a Rocco, da lui definito poeta urbano della Bit Generation, era stato appena assegnato il disco d’oro per 25 mila copie vendute del suo disco. Lello Savonardo nel corso del convegno ha sottolineato l’importanza dei nuovi linguaggi sia nella comunicazione che nella musica ed ha parlato della nascita di un vero e proprio nuovo movimento la Bit Generation, appunto, movimento che dà anche il titolo al suo ultimo libro che, giocando anche sul nome della “Beat generation” degli anni ‘60, sottolinea il mutare dei linguaggi e delle tecnologie che caratterizzano i due movimenti.

Al tavolo tra gli altri sono intervenuti il vicepresidente della Regione Campania Guido Trombetti, l’assessore ai Giovani, innovazione e creatività del Comune di Napoli Alessandra Clemente, appena ventisettenne, la direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali Enrica Amaturo e l’avvocato Ferdinando Tozzi.

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