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Recensioni
Pubblicato il 18/08/2006 alle 15:42:09
Omar Pedrini – Pane burro e medicine (Carosello / Warner Music)
di Antonio Ranalli
Il terzo album solista di Omar Pedrini riporta in auge la scrittura di un autore profondo che, scosso da un recente passato, mette in musica tutte le proprie emozioni. Con la cover di 3 volte lacrime dei Diaframma.

Il terzo album solista di Omar Pedrini riporta in auge la scrittura di un autore profondo che, scosso da un recente passato, mette in musica tutte le proprie emozioni. Con la cover di 3 volte lacrime dei Diaframma.

In “Pane burro e medicine” Omar Pedrini canta la sua esistenza con l’entusiasmo di un uomo che ricomincia a vivere, seppure dovendo prendere medicine per colazione. E’ innegabile che l’incisdente avvenuta a Pedrini nel 2004 ha influito in questo nuovo album. Nella primavera del 2004, infatti, la sua vita è stata seriamente messa a rischio da un aneurisma aortico per il quale è stato operato d’urgenza e che ha, per un po’ di tempo, impedito la sua attività canora. Nell’estate del 2005, finalmente i medici gli comunicano che la ferita si è rimarginata, consentendogli quindi di poter tornare a cantare, anche se limitatamente alla sala d’incisione. “Nel mio profondo”, “Strana Sera” e il primo singolo “Shock (Dolcissimo Shock)” risentono di questa atmosfera. Ma tutto il disco, completamente diverso dai due album precedenti, si presenta anche musicalmente più vario: l’artista cita sonorità dei decenni passati, dall’elettronica anni ’80 al vecchio rock anni ’70. Il disco è retto da un’euritmia omogenea sul piano armonico, le canzoni entrano facilmente nella memoria e nei brani si intrasentono echi familiari, dalle ritmiche alla Lucio Battisti di “Nel mio profondo” a ballate melodiche tra Vasco Rossi e Grignani (“La Follia”), passando appunto per la cover di “3 volte lacrime” dei Diaframma di Federico Fiumani, una delle band più significative della scena italiana degli anni ’80. Certo non sarà un disco che passerà alla storia, ma sicuramente è piacevole e fa breccia nell’ascoltatore sin dal primo ascolto. Introspettivo in “Ragazzo non avere paura (No Fear No Pain”, mentre un po’ scontata risulta “Dimenticare Palermo”, ennesima canzone sulla mafia e che prende in prestito il titolo dal celebre film di Francesco Rosi. Omar Pedrini si conferma musicista esperto, conoscitore del territorio musicale in cui opera e valida autore di canzoni.

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