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Interviste
Pubblicato il 11/09/2017 alle 09:40:42
I Mother Nature ci raccontano il loro doppio contratto
di Beatrice Bonato
I tarantini Mother Nature difendevano l'hard rock classico '90, raccogliendo consensi con l'album Skin. Sono tornati dopo tredici anni con l'ottimo Double Deal per dimostrare che avevano ragione loro. E ci spiegano il perche' ..

I tarantini Mother Nature difendevano l'hard rock classico '90, raccogliendo consensi con l'album Skin. Sono tornati dopo tredici anni con l'ottimo Double Deal per dimostrare che avevano ragione loro. E ci spiegano il perche' ..


"Si al tempo sembravano degli alieni - si sfoga il nostro interlocutore, il cantante Wlady Rizzi- tutto andava verso il grunge, il crossover il funky metal, mentre noi guardavano a Grand Funk, Whitesnake, Aerosmith. Poi al tempo ha dimostrato che eravamo tutti della stessa famiglia. Amavamo il buon rock fatto con le chitarre. E lo vediamo oggi con gruppi che suonano moderni, ma citano vecchie leoni del rock come influenze, ma anche Alice In Chains e Soundgarden".

Inizia così la nostra intervista.

I Mother Nature stanno vivendo una seconda vita. Ma mi incuriosisce come si stava nella seconda metà degli anni ’90 quando, in piena tempesta crossover/grunge, in Italia una band cercava di proporre del sano e vecchio hard rock? Il vostro esordio “Skin” del 1999 era stato accolto molto bene dalla critica. Che altri riscontri avevate raggiunto?
Abbiamo sempre ascoltato di tutto, ci piaceva anche l'ondata grunge dei 90's, in cui siamo nati, ma sin dal ns primo incontro sapevamo che avremmo suonato hard rock, anche se con flavour di alcuni gruppi fondamentali per i ns ascolti, come free, cream, deep purple e queen, che ci hanno sempre in qualche modo influenzato. Skin” è stato accolto molto bene dalle riviste di settore, abbiamo avuto passaggio radio, interviste ma soprattutto tanti live.

Come è nata l’idea di tornare sulla scena, ben sapendo che oggi la musica, nonostante ci siano tantissime band, si è contratta commercialmente?
È stato tutto spontaneo e dettato dalla voglia di tornare a arrangiare, registrare e suonare live i ns brani. Siamo in continuo stato compositivo... ci scambiamo idee buttate e poi ci incontriamo in sale prove (sparse per l'italia come noi) e finalizziamo i brani.
"Double Deal" è sicuramente un disco diverso dal precedente, c'è sempre l'imprinting Mother Nature ma con idee e suoni più moderni.

Quali sono i gruppi che una band hard rock come al vostra non può assolutamente non conoscere? Mi dici anche tre dischi da culto pubblicati in questo nuovo millennio?
Ce ne sarebbero davvero tante, ognuno di noi quattro ha avuto una genesi musicale diversa, qualcosa che ci accomuna e che ci ha fatto capire che dovevamo stare insieme e ci ha guidato nei nostri primi passi sono i Beatles, cito il “White Album,” i Rolling Stones di “Exile On Main Street”, i Queen di “A Night At The Opera”, i Led Zeppelin di “Physical Graffiti”. Mi rendo conto adesso che sto citando solo gruppi inglesi.

Come vi confrontate con le nuove tecnologie? A livello di strumentazione quanto vi interessano le novità? In studio come avete lavorato?
Le nuove tecnologie sono fondamentali per noi, viviamo in quattro città diverse, quindi scambiare delle idee digitali, metterle su un cloud per condividerle e consentire, ormai con grande facilità, a ognuno di noi di inserirsi sul brano ci semplifica tutto. In studio invece è tutto più tradizionale, abbiamo lavorato su un banco analogico, registrato con gli ampli a manetta, mixato insieme il lavoro, affidando il
mastering al grande Marc Urselli che ci ha dato un grosso contributo.

Qual è la cosa che non vorreste che venisse mai detta sulla vostra musica?
Siamo consapevoli che la nostra proposta musicale non è mainstream, e ne siamo orgogliosi, accettiamo tranquillamente qualsiasi critica purché si basi sul reale ascolto dei brani e non si dica che il cd non è fantastico (Ride di gusto, nda).

Il sogno nel cassetto dei Mother Nature?
Molto semplice: guardiamo al presente, per ora è quello di fare tanti concerti, far conoscere la band e “Double Deal” il più possibile, fare il terzo disco e continuare a sognare come Mother Nature. Ci basterebbe.

E allora buona fortuna ragazzi!!






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