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Recensioni |
Pubblicato il 05/12/2015 alle 10:43:45 | |
Krashkarma Paint the Devil (Eternal Sound Records) – melting pot in salsa Metal
Il precedente album “Straight to Blood” non ci aveva impressionato granché. Ora si ripresentano con il nuovo album “Paint the Devil”. Vediamo come va a finire.
Il precedente album “Straight to Blood” non ci aveva impressionato granché. Ora si ripresentano con il nuovo album “Paint the Devil”. Vediamo come va a finire.
I Krashkarma sono una band che unisce idealmente le due rive dell’Oceano Atlantico. Il chitarrista Ralf Dietel è originario della Germania, mentre la cantante Niki Skistimas proviene da Los Angeles. Il primo è un musicista piuttosto noto nella scena Rock mondiale in quanto ex-chitarrista dei Nine Inch Nails ed attuale bassista del leggendario gruppo Punk tedesco Witzo. L’incontro non finisce qui. Lo strumentista tedesco sembra apportare un’impostazione più alternative e camaleontica. Sul versante opposto la cantante che è più interessata a sonorità Heavy Metal.
Tale incontro nel primo album “Straight to Blood” aveva fornito una prestazione non proprio convincente. I suoni sembravano messi lì a caso. Senza un nesso o uno scopo ben preciso. Tanto per assecondare un trend del momento. Un indefinibile Industrial Gothic scialbo e privo di mordente. Ora con il nuovo album “Paint the Devil” il tiro sembra essersi aggiustato. Forse anche per la produzione veramente micidiale. Infatti, il suono esce fuori dagli altoparlanti che è un piacere. Qui c’è davvero un producing infernale nel senso che riesce a fornire un tale livello di dinamica da avvolgere l’ascoltatore in un urgano di suoni.
Ma anche il sound è decisamente più interessante. Se “Straight to Blood” era una esperimento poco riuscito fra Industrial e Gothic qui si sentono cose molto più interessanti e meno monotone. La base del sound è sempre l’Industrial, ma lavorato in un’ottica alla Ministry. Pertanto, parecchio orientato verso l’Heavy Metal. Il sound è, di conseguenza, più diretto e privo di fronzoli. Certo ci sono ancora momenti alternative, ma vengono inseriti in un contesto più plausibile e coeso. E come già scritto in precedenza la produzione è un atout imprescindibile per capire affondo questo album.
In sintesi un album che registra dei progressi evidenti rispetto al predecessore. Un album più maturo e lavorato. Un album davvero competitivo. Che le cose siano cambiate è testimoniato dal fatto che la band è impegnata in un lungo tour promozionale in tutto il mondo. A dimostrazione che l’album sta ricevendo consensi più che positivi.
Tracks-list:
“Paint The Devil” (Intro);
“She Spreads The Darkness”;
“Still Bleed”;
“Sacrifice”;
“Save Me”;
“Come Closer”;
“Killing Time”;
“Homesick”;
“Bridges Going Nowhere”;
“Ghost In A Machine”;
“Voodoo Dolls”;
“Map Of A Human Soul”.
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