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Interviste
Pubblicato il 03/08/2018 alle 10:29:03
Intervista ai Zizzania, rock band siciliana con i numeri per andare lontano
di Beatrice Bonato
Prodotti da Fabrizio Simoncioni (al lavoro con Ligabue, Negrita, Litfiba) la band propone un rock melodico con forti richiami a Timoria e Ritmo Tribale. Abbiamo parlato con Gigi Gallo, compositore e chitarrista della band.

Prodotti da Fabrizio Simoncioni (al lavoro con Ligabue, Negrita, Litfiba) la band propone un rock melodico con forti richiami a Timoria e Ritmo Tribale. Abbiamo parlato con Gigi Gallo, compositore e chitarrista della band.

E’ uscito a fine giugno Eclissi il nuovo album della rock band siciliana dei Zizzania: abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la band formata da Umberto Coco (voce), Gigi Gallo (chitarre), Saverio Liberto (chitarre), Alessandro Smecca (Basso) e Gery Palazzotto (batteria) per approfondire il loro progetto decisamente "controtendenza".

Partiamo dall’inizio: dopo un primo disco autoprodotto avete deciso di fare sul serio. Una produzione importante affidata a Fabrizio Simoncioni ed una etichetta, la Vrec, tra le più attive ed importanti in ambito rock. Come siete arrivati a loro?
Prima di tutto grazie, oggi non è facile trovare spazi e visibilità per il Rock, siamo diventati veramente quelli controcorrente, le "mosche bianche" della musica...essere “contro” in fondo non ci dispiace cosi tanto... ci dispiacerebbe di più fare trap! Per quanto riguarda la scelta di Fabrizio Simoncioni da parte nostra è stata naturale, avevamo quest’album in cantiere che per noi meritava il meglio e lui sicuramente è uno dei migliori in italia, 57 dischi di platino non si vincono per caso La cosa più importante è che lui abbia ritenuto valido il nostro lavoro tanto da collaborare con noi. Fabrizio ha una passione smisurata per il suo lavoro, ci ha insegnato tanto.Poi è doveroso ringraziare anche Gaetano Catania e Leonardo Tancredi che sono stati fondamentali per noi in pre produzione e anche durante i lavori in studio: fanno parte della nostra squadra anche se non salgono sul palco... La scelta dell’etichetta è stata fatta con molta calma, abbiamo avuto tante proposte alcune assurde altre considerabili, le etichette indipendenti in alcuni casi sono truffe, bisogna stare attenti. David Bonato è una persona seria, Vrec è una bella realtà che crede ancora nella musica di qualità fregandosene delle mode.

La stesura dei pezzi come avviene? Quali sono le dinamiche interne alla band?
Di base partiamo dal testo, da un idea, poi si cerca di cucirgli sopra l’atmosfera giusta, in alcuni casi capita poi che l’atmosfera che si crea “suggerisca” come per magia nuove parole ma comunque le canzoni nella loro forma embrionale sono sempre chitarra e voce. All’interno della band non abbiamo ruoli fissi in composizione, per questo disco Sette brani li ho scritti io (Gigi Gallo ndr), due Umberto e uno Gery.

Nel disco ci sono pezzi più tirati ma anche numerose ballad. In quali vi sentite più a vostro agio?
Noi ci riteniamo comunque melodici anche nei pezzi più tirati, sono le parole che scelgono il loro sound, per noi i testi sono fondamentali. Ovviamente i pezzi tirati da suonare sono più divertenti!

Oltre alla Sicilia avete anche delle date al centro nord. Chi vi verrà a vedere dal vivo che spettacolo si deve aspettare?
A parte tante date in Sicilia come dicevi saremo il 31/08 ad Empoli per il Beat festival, poi a Trento il 31/08 dove apriremo ai Casablanca di Max Zanotti. Stiamo cercando di aggiungere a questi due importanti appuntamenti anche altri eventi in quel weekend: infatti domenica 2 settembre saremo sul Lago di Garda al Piroka di Toscolano Maderno. Se poi avremo altri inviti non torniamo più in Sicilia... Suonare fuori per noi è fondamentale! La gente che verrà vedrà una band che fa rock sanguigno senza tanti fronzoli ma con sempre un'attitudine melodica!

Il rock sembra avere poco ricambio, almeno in Italia. Secondo voi perchè? Oltre ai nomi blasonati della scena italiana voi chi ascoltate?
Ma il ricambio ci sarebbe e secondo quello che possiamo vedere noi anche durante i nostri live il pubblico che vuole rock esiste. Credo che il problema sia a monte: secondo noi sono le etichette, le radio che non investono sul rock mandano musica tutta uguale, certo se si continua cosi il problema dovrebbero crearselo anche i produttori di chitarre! Noi in questo momento ascoltiamo I ministri, The Zen Circus e Fast Animals and Slow kids come “nuovi” che poi nuovi non sono, poi personalmente sto riascoltando e riscoprendo "Tabula rasa Elettrificata" dei CSI e "Disintegration" dei Cure,sono album incredibili, come si fa poi ad ascoltare la radio?

In bocca al lupo per il vostro progetto.
Crepi! W Zizzania sempre!






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