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Pubblicato il 01/11/2013 alle 17:08:09
XIX Premio Piero Ciampi – Citta' di Livorno (Teatro Goldoni, 26/10/2013)
di Alessandro Sgritta
Sabato 26 ottobre a Livorno la serata finale del Premio Ciampi 2013, con (tra gli altri) Paolo Jannacci, Bobo Rondelli, Ginevra Di Marco, Gatti Mézzi, Sinfonico Honolulu, I Letti Sfatti e i vincitori Antonio Maldestro, Giulia Mazzoni e Luigi Mariano.

Sabato 26 ottobre a Livorno la serata finale del "Premio Ciampi 2013", con (tra gli altri) Paolo Jannacci, Bobo Rondelli, Ginevra Di Marco, Gatti Mézzi, Sinfonico Honolulu, I Letti Sfatti e i vincitori Antonio Maldestro, Giulia Mazzoni e Luigi Mariano (nella foto).

Abbiamo assistito alla serata finale del XIX Premio Piero Ciampi - Città di Livorno. La lunga giornata è cominciata alle 17.30 alla Sala Mascagni del Teatro Goldoni con l’incontro con Paolo Jannacci (figlio del grandissimo Enzo), la presentazione del disco postumo “Seven Songs while the City is Sleeping” (Il Popolo del Blues) di Ernesto De Pascale, giornalista e musicista per anni componente della giuria e presentatore del Premio Ciampi (sono presenti la moglie Laura e la sorella, con l'amico Franco Godi), postprodotto dal tecnico Guido Melis (bassista e cantante degli Underfloor) con Giulia Nuti (violinista degli Underfloor) e il produttore esecutivo Giovanni De Liguori e di “Italiani” (appena pubblicato dalla Cramps) del trio Gianluigi Carlone, Giorgio Li Calzi e Johnson Righeira, e infine la premiazione dei 3 artisti vincitori del concorso nazionale, presenti il direttore artistico Franco Carratori e il musicista e produttore Gianfranco Reverberi (a lungo collaboratore di Ciampi, in particolare nel periodo milanese).
In ordine di premiazione: il cantautore napoletano Antonio Maldestro, vincitore del Premio Ciampi 2013 con “le sue musiche vitali, i suoi testi che sono perfetti esempi di realismo poetico applicato a questi tempi difficili” che ha vinto anche il Premio Siae e la Targa Afi “per l’originalità della proposta artistica”, la pianista e compositrice pratese Giulia Mazzoni per la miglior cover con “Quando il giorno tornerà”, un brano tratto da Piero Litaliano e musicato da Gianfranco Reverberi, in una versione esclusivamente strumentale (“anche senza parole lo spirito è quello giusto e il Piero una volta tanto sereno della canzone originale ci sembra quasi di vederlo “aspettar una lunga notte” sulla spiaggia”), mentre il premio speciale della giuria è andato al cantautore salentino Luigi Mariano (nella foto) per la sua versione di “Più di così no”, che fu scritta da Ciampi e Gianfranco Reverberi negli anni ’60 e poi rifiutata dalla RCA. Ricomparve molto tempo dopo cantata da Teresa De Sio (nel disco “Te lo faccio vedere chi sono io. Gli amici cantano Piero Ciampi”, live del 1990), per poi sparire di nuovo. “Oggi questa canzone che in tre minuti passa in rassegna l’intera poetica ciampiana viene riproposta da Luigi Mariano, artista in grado di cogliere splendidamente sia la nitida efficacia melodica sia lo spirito polemico e insieme suadente delle parole. Il Premio Speciale della Giuria a Luigi è stata dunque una scelta felicemente inevitabile.” In particolare Reverberi si è complimentato con Mariano che ha descritto Ciampi come se lo avesse conosciuto da sempre, con le sue parole di cui riportiamo un estratto: “Amo il suo essere maledettamente vero, senza filtri di alcun tipo, in ogni canzone. Amo vedere come artista e persona in lui siano la stessa identica cosa, e che quindi in lui non ci sia mai alcun tipo di maschera o ruffianeria o artificio artistico”.

La serata al Teatro Goldoni inizia verso le 21 con Carratori e Reverberi che annunciano la registrazione del cd "Piero Litaliano 50 anni dopo" (sono passati infatti 50 anni dal primo disco di Piero Ciampi del 1963 che allora si faceva chiamare Piero Litaliano, registrato con l’Orchestra di G.F. Reverberi), primo capitolo di 5 album per valorizzare la sua opera e offrire spazio e visibilità ai giovani talenti che ancora portano avanti il suo discorso, Piero è stato l'unico dei ragazzi che portò G.F. Reverberi alla Ricordi (con Paoli, Tenco, Jannacci e Gaber) a non aver avuto successo, per il suo carattere e la sua arte non convenzionale, poi entrambi rimandano alla prossima edizione in cui si festeggerà il ventennale del Premio Ciampi.
Presentatore ufficiale della serata è il giornalista e cantautore Paolo Pasi (che già da 3 anni presenta la rassegna, dov'era stato portato la prima volta dallo stesso De Pascale per un suo recital omaggio a Ciampi e Luciano Bianciardi), il quale sottolinea che il 1963 è stato un anno importante per la musica, non solo per Ciampi ma anche per i dischi dei Beatles (che pubblicarono i loro primi due Lp “Please please me” e “With the Beatles”) e dei Rolling Stones (che in quell’anno pubblicano il loro primo 45 giri).
Apre la parmense Sara Loreni, vincitrice del Premio Ciampi 2010, accompagnata dal Calandra Trio (con Leonardo Caligiuri al piano, Stefano Carrara al basso e Francesco Di Lenge alla batteria), classico trio jazz con lei vocalist raffinata, fa due pezzi suoi tra cui "Poeticità", poi da sola con loop station e kaossilator (un mini sintetizzatore korg) esegue "Per non fare rumore", registrandosi da sola le basi che manda in loop e cantandoci sopra. Da Napoli arrivano I Letti Sfatti che fanno due brani del primo disco di Ciampi, "Non chiedermi più" e "Hai lasciato a casa il tuo sorriso", poi eseguono anche “Il vino” in napoletano dal loro ultimo disco "…e se il mondo assomigliasse a Piero Ciampi" (appena uscito), che contiene 5 pezzi inediti e 4 cover ciampiane (tra cui “Ha tutte le carte in regola”, “In un palazzo di giustizia” e “Tu no”), sono un trio composto da Jennà Romano (voce e chitarra acustica/elettrica), Roberto Marangio (contrabbasso) e Mirco Del Gaudio (batteria).
Viene dunque il turno di Antonio Maldestro (sempre da Napoli) che quest’anno ha vinto il Premio Ciampi, canta un suo brano dal titolo “Sopra il tetto del comune” su un operaio cinquantenne che ha perso il lavoro e per protesta va sul tetto del comune, accompagnato voce e chitarra acustica dalla sua band: piano (e arrangiamenti), contrabbasso e batteria, Antonio dice che non crede a “due cuori e una capanna” e canta la bellezza di una donna e la bruttezza dei tempi che stiamo vivendo "coi tagli alla cultura". Quindi sono chiamati sul palco per la sezione Premio Ciampi “Valigie Rosse” i vincitori del premio poesia (assegnato la sera precedente, quando si erano esibiti anche Michela Lombardi e il duo Voc&Piano), con Italo Testa di Milano che ricorda i versi de "Il marciapiede" letti anche da Ciampi nella famosa esibizione al Tenco, mentre la “poeta” bulgara Ekaterina Yosifova legge una breve poesia dal titolo "Necessità della poesia". La musica ricomincia con l’originale trio Carlone-Li Calzi-Righeira, che prima eseguono "Lavorare con lentezza" di Enzo Del Re (il manifesto del disco “Italiani” dove ci sono anche brani come "Sarà perché ti amo"), il secondo è "Il veliero" (brano poco noto di Battisti-Mogol), infine "Autunno a Milano" di Ciampi. Giorgio Li Calzi suona tromba e programmazioni, Gianluigi Carlone (della Banda Osiris) oltre a cantare suona anche sax soprano e flauto traverso, Johnson Righeira (proprio lui, uno dei componenti dei mitici Righeira) oltre a cantare indossa un completo leopardato e suona il theremin, anche la versione del brano ciampiano è molto particolare (elettronica).
Entra quindi il cantautore salentino Luigi Mariano che prima esegue da solo al piano la sua commovente "Edoardo" (dal primo cd autoprodotto “Asincrono”) che dedica al padre, poi con tutta la band (i cantautori Daniele Sarno alla chitarra elettrica ed Emanuele Bocci alla fisarmonica, con il fratello Cristiano Bocci al contrabbasso) propongono "Più di così no" di Ciampi, in una versione rock-blues molto originale con tanto di coretti e dita schioccate all'unisono.
Sempre a proposito del rapporto padre-figlio arriva a questo punto Paolo Jannacci con l'omaggio al padre, in duo con Luca Meneghello alla chitarra, Paolo al piano suona "Latinamente" scritto per la figlia Allegra (anche il suo disco solista si chiama “Allegra”), un brano pieno di sincopi e salti, sono due strumentisti eccezionali, poi "Vincenzina e la fabbrica" scritta dal padre con l'amico Beppe Viola, cantandola pure lui bene (sicuramente il momento più emozionante della serata, almeno per chi scrive, non avevo mai sentito cantare Paolo Jannacci e mi ha ricordato il padre Enzo da giovane, la somiglianza è straordinaria), e infine dedica a Ciampi "I mulini dei ricordi", brano del compositore francese Michel Legrand di cui ha fatto il testo in italiano (l’originale si chiama “The Windmills of your Mind”) e lo ha anche cantato col padre Enzo più di 10 anni fa (che lo aveva inciso nel suo album "Come gli aeroplani" del 2001).
Entra quindi la giovane pianista Giulia Mazzoni che ha vinto il premio per la miglior cover con "Quando il giorno tornerà" di Piero Litaliano e Reverberi, che esegue in una versione minimale strumentale prima della sua "Giocando con i bottoni" (title track del suo primo disco di piano solo).
Viene presentato il disco postumo di Ernesto De Pascale con il video di un brano, “Subway to the West Country”, molto bello, prodotto con gli Underfloor. Arriva Ginevra Di Marco con la sua band per fare "Qualcuno tornerà" di Ciampi, con Francesco Magnelli (ex CSI e PGR) alle tastiere più due chitarre (tra cui Massimiliano Gambirossi) e batteria, poi fanno "Trama tenue" che vinse nel 1999 il premio Ciampi per la migliore opera prima, quindi una stupenda versione di "Amandoti" dei CCCP, con Ginevra che fa cantare in coro al pubblico "perdutamente", chiudono con "Del mondo" dei CSI fatta in duo piano e voce con Magnelli, bellissima.
Da Pisa arrivano i Gatti Mézzi (che non significa gatti “mèzzi” ma ubriachi fradici) che eseguono "Confesso" di Ciampi dedicata ad Andrea Pellegrini, il loro insegnante livornese, sono un quartetto: Tommaso Novi (voce e piano), Francesco Bottai (voce e chitarra elettrica), Mirco Capecchi (contrabbasso e cori), Matteo Consani (batteria). All'inizio fanno un brano sul babbo morto sfrattato dal cimitero (“Soltanto i tuoi baffi” tratto dall’ultimo album “Vestiti Leggeri”), poi "Cacciucco blues" (dal loro terzo disco “Struscioni”), per i pisani i livornesi “hanno la Volvo gialla anche se mangiano pane e cipolla”, tra i versi dedicati ai livornesi spicca "abbronzato di dicembre, gaio anche il 2 novembre".
A proposito di livornesi arriva l'orchestra Sinfonico Honolulu che ha vinto da poco la Targa Tenco con Mauro Ermanno Giovanardi per il miglior disco di interpreti di canzoni prevalentemente non proprie (“Maledetto colui che è solo”), sono 11 elementi (8 ukulele più voce, basso acustico e percussioni). Partono con la loro personale versione di “Don Chisciotte” di Ciampi (dal suo ultimo introvabile disco “Dentro e fuori” del ’76, che andrebbe assolutamente ristampato!), poi fanno "Vento d'estate" di Gazzè e Sinigallia portata al successo da Niccolò Fabi (vincitore quest’anno della Targa Tenco per il miglior disco dell’anno) a cui la dedicano, infine "Fra cent'anni" di Ciampi (che apriva il disco Piero Litaliano). Chiude la serata il grande Bobo Rondelli (anche lui livornese, vero e proprio erede di Ciampi), accompagnato da Fabio Marchiori al piano, aprono a sorpresa con "Femme fatale" di Lou Reed (dal primo disco dei Velvet Underground & Nico), eseguita per una incredibile coincidenza un giorno prima della sua improvvisa scomparsa, poi un brano dedicato all’amico che non c'è più Alessandro "Mello" Melluti, quindi fanno un brano di Ciampi (la struggente “Non so più niente”) con Marchiori che suona anche la diamonica, segue "Lungo treno del Sud" (sempre dal disco Piero Litaliano) con "solo di tromba" di Bobo fatto con la bocca, che poi da solo col chitarrino fa “'U pisci spada” di Domenico Modugno, cantata senza microfono davanti al palco, infine dedica una vecchia canzone di Claudio Villa ai tifosi del Pisa che è in serie C mentre il Livorno è in A, "Non pensare a me"... Davvero una bellissima serata, appuntamento alla ventesima edizione del Premio Ciampi a Livorno.

"Io ho lasciato il mio cuore sul porto di Livorno..."

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