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Recensioni
Pubblicato il 29/04/2008 alle 13:34:41
Piero Pelù - Fenomeni (Sony/BMG), del buon rock con gli U.f.o. e pensando agli Stooges
di Paolo Ansali
Arriva il secondo album per Piero Pelù targato Sony-BMG, un ritorno a sonorità più rock, il rocker fiorentino il 1 Maggio sarà live prima a Roma e poi a Pescara.

Arriva il secondo album per Piero Pelù targato Sony-BMG, un ritorno a sonorità più rock, il rocker fiorentino il 1 Maggio sarà live prima a Roma e poi a Pescara.

Dopo “In faccia” arriva il secondo album per la Sony-BMG di Piero Pelù. Fenomeni conserva dal suo predecessore il ritorno a sonorità più rock, lontano dal "medrock» e i duetti pop alla Anggun dei primi tre dischi, si riflette anche nelle velocità di scrittura e incisione. La line-up è pressoché identica, alla chitarra c’è Davide Ferrario, mentre Saverio Lanza firma come co-autore tre brani, e la solida sezione ritmica con Daniele "Barni" Bagni (basso) e Paolo Baglioni alla batteria, l’unico turnista noto è Alfredo Golino. Un disco creato d’impulso, che si alterna tra momenti dove la sei corde si fa sentire in modo deciso e ballad malinconiche, con testi schietti, “metropolitani”, non privi d’ironia, con alcuni pezzi che dal vivo faranno saltare l’audience, come “Mamma ma-donna” e “Ufo su Firenze”. Il rocker fiorentino torna in tour a giugno ma il 1 maggio sarà live sia a Roma, nel pomeriggio, che a Pescara in Piazza Salotto alle 21, 30 mentre su Radiouno il 2 maggio alle 21 sarà trasmesso lo show-case registrato a Via Asiago dove ha suonato tutto il disco per fans e giornalisti (con due chicche dei Litfiba d'annata, "Cuore di vetro" e "Bambino" da brividi ).


Tutti fenomeni
Perfetto come primo singolo e per aprire l’album, cerca di far rivivere il glorioso spirito litfbiano che nelle intenzioni di Pelù, è di creare un ponte tra il passato e il futuro.

Mamma ma-donna
Il secondo brano è un’accoppiata vincente con “Tutti fenomeni”, chitarra e sezione ritmica in evidenza, inno alla vitalità e al mistero femminile, con tanto di campane a festa nel finale.

Parole diverse
Si apre la parte delle ballad, con un Pelù impegnato anche ai metallofoni, l’arrangiamento in crescendo è di sicuro effetto e si accende nella parte centrale.

Viaggio
Fischio e chitarra acustica, torna il mito del viaggio che affascina Pelù, tra i primi libri letti rimase ammaliato da Salgari, da ascoltare on the road, magari su un’ autostrada al tramonto.

Nato qui
In tre minuti netti piazza una brano sarcastico ma non troppo, in un mondo paradossale, è anche giusto chiedersi perché “Qualcosa è andato storto al di la del Po”.

Verità
Ritmo funky, breve uso della drum-machine nella parte iniziale, anche qui un altro grande interrogativo esistenziale, da che parte sta la verità. Citando Dylan possiamo dire che la risposta ancora soffia nel vento.

Ti troverai
Momento intenso e riflessivo, con un arrangiamento elettroacustico, la migliore ballad del disco, il testo si sposa bene con la musica, non è facile raccontarsi in prima persona, a 46 anni è arrivato il momento giusto.

Zombies
L’epopea della famiglia Pelù, dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi, la sua scelta del pacifismo, serve per raccontare dove siamo arrivati, senza mezze misure, “prima i bang, poi il boom e adesso i crack”, in un brano che fa riflettere.

Ufo su Firenze
Altro bel brano rock classico, d’assalto, il titolo è ispirato ad un evento ufologico accaduto durante Fiorentina-Pistoiese nel ’54, dietro gli “alieni” di oggi c’è chi “chiede spiccioli e prende bestemmie in faccia”, non c’è bisogno di commenti. Occhio alla citazione finale, “Corri ragazzo laggiù…”, Jeeg Robot è pronto a lanciarsi!

Amor Diablo
Il brano più anomalo arriva alla fine della tracklist, storia sulfurea di amor fou, con Saverio Lanza al piano elettrico, un ritmo vagamente jazzato. Forse una nuova strada per il prossimo lavoro, Pelù apprezza molto Bollani, chissà.

Il mio nome è mai più
Pelù riprende dopo nove anni il celebre brano che aprì la sua carriera solista, lo fa a modo suo, dalle parti di “No Fun” degli Stooges.

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