Qualche mese fa Branduardi dalle pagine di “Musica” (inserto di “Repubblica”) annunciava l’uscita di un nuovo album di Enigma e lo scambiava per l’ennesimo album di canti gregoriani, facendo infuriare i fan italiani. Peccato non abbia preventivamente ascoltato “Voyageur” prima di dare sfogo alla sua saggezza e competenza musicale. Avrebbe scoperto che è un lavoro completamente privo di canti gregoriani.
Del resto il produttore Michael Cretu, parlando del suo “gioiello”, accennava ad una nuova fase del progetto. Felice di rompere con il glorioso passato di Enigma, fatto di oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo, e quindi stop anche ai campionamenti.
Il successo di Enigma è davvero legato alla tecnica del “campionamento“? Miscelare canti storici o etnici alle moderne sonorità musicali è come unire il “sacro” al “profano”? Cretu è un musicista serio o un abile commerciante della sua musica?
Per rispondere alla prima domanda sarebbe opportuno procurarsi i primi quattro album e ascoltarli molto attentamente. Si scoprirebbe che i “campioni” sono “citazioni”, non inseriti così a caso, solo per legare con l’armonia e atmosfera del brano.
Cretu ha un trascorso di studi classici, è un musicista d’accademia. Poteva diventare un famoso direttore d’orchestra o un grande pianista. Ha trovato la giusta direzione nella composizione moderna, nella sperimentazione musicale in sala di registrazione. Sebbene alcune sue canzoni tradiscano una certa armonia che solo un musicista di conservatorio è in grado di produrre. Ascoltare dal nuovo album “Total Eclipse Of The Moon“, per averne un’idea.
E’ allora un abile commerciante? Assolutamente no. Un album di Enigma non segue la logica di mercato, e lo dimostra il totale distacco di Michael da tutto quello che rende la musica un fenomeno commerciale, a cominciare dall’ossessiva programmazione radiofonica. Come primo singolo ha scelto “Voyageur” (title track dell’album) che lui definisce “straodinario. Non ha nulla di radiofonico“. E infatti non tutte le radio e televisioni lo hanno programmato. Un vero peccato per il video, forse tra i più audaci proposti fino ad oggi da Enigma, contenente poche ma scottanti sequenze di lesbo-sex tra le due protagoniste.
Non ci sono regole. Un album di Enigma non ha una scadenza ben definita, sebbene tra un album e l’altro trascorra un periodo di quasi tre anni. Durante questo intervallo di tempo Cretu produce demo o altri artisti, percepisce nuovi stimoli e raccoglie idee.
La casualità è un elemento determinante, come nel caso di “Weightless“. “Un collage – un’impressione. Creata per caso. Stavo provando un nuovo sintetizzatore e mi piaceva così… quando in seguito l’ho riascoltata, ho pensato fosse meravigliosa…“.
E’ davvero importante un singolo per valorizzare un album di Enigma? Parlando di “Page Of Cups” Michael afferma: “Spesso ci sono canzoni che per lo sviluppo di un album sono più importanti dei singoli. Quella è un esempio. La traccia dura 7 minuti e non era stata progettata per durare così tanto..“.
Invita a non confondere “The Piano” con la “Chill Out”, evoluzione di quella una volta definita New Age, sebbene la composizione musicale del brano risenta di tale filosofia, e soprattutto delle moderne sonorità “ibizenche”. Lui stesso la definisce “Spirito di Ibiza” (dove vive), quel tipo di musica che si ascolta nei club dell’isola al tramonto.
Lo splendido tramonto, con “il sole color arancio che scompare dietro l’oceano“, alla quale s’ispira “Following The Sun“, canzone che chiude l’album.
E’ dal quarto album che Michael ha aperto le porte agli ospiti. I vocalist Andru Donalds e Ruth Ann Boyle cantano anche questa volta.
Il giamaicano Andru Donalds (che vanta inoltre due album prodotti dal musicista) è la voce di “In The Shadow, In The Light“.
Ma è l’inglese Ruth Ann Boyle ad affascinare attualmente il musicista, pronta a tradire la band Olive (numeri uno in Inghilterra nel ’97 con “You’re Not Alone”) per un’avventura solista, di cui Michael Cretu sarà il testimonial. La voce di Ruth accompagna la melodia di “Following The Sun”.
Andru e Ruth si ritrovano inoltre protagonisti di un insolito duetto in “Boum Boum“, concepita inizialmente come una canzone da una sola identità vocale.
“Voyageur” sta per “viaggiatore“, si parla di “viaggi” intesi come “direzioni da seguire”.
Lo possiamo percepire dai titoli delle tracce.
“From East To West” (dall’Est all’Ovest).
“Look Of Today“, la prima traccia di Enigma in chiave “techno-dance”, è uno “sguardo critico alla società consumatrice“, ossia dove ci stiamo dirigendo con le nostre azioni.
E “Incognito“. “Un simbolo“, una parola chiave che ci fa capire “da dove proviene ENIGMA e dove è arrivato“.
Medioevo? Simboli cristiani? Filosofie orientali? Gregoriani? Carmina Burana di Orff?
Niente di tutto questo in “Voyageur”. C’è musica, sperimentazione e passione di un musicista 46enne, che probabilmente ha commesso una sola mancanza: quella di non aver fatto recapitare copia del nuovo CD all’ “illustre” collega italiano.
[Si ringrazia per la collaborazione l’ufficio stampa di Virgin Germania]