Sto ascoltando l’ultimo lavoro dei Marigold, band abruzzese che ha da poco realizzato un album intitolato “Tajga”. Posso vantarmi di aver portato questo gruppo a suonare nella mia Sulmona. L’ultimo album è molto ben lavorato: si tratta di 9 tracce compresse in circa 47 minuti. Un album che lascia spazio spesso alle doti strumentali del gruppo, trasformando un po’ la loro attitudine new wave e inserendo in maniera decisa le tastiere che in altre situazioni e lavori precedenti non erano considerate. E forse un po’ questa trasformazione che mi lascia perplesso. Le canzoni da “Tundra” a “Degrees”, si perdono un po’ nel magma sonoro del gruppo e, sebbene siano impeccabili da un punto di vista formale, sono poco incisive come la voce potente di Marco che qui è fin troppo soffusa. La canzone più interessante è sicuramente “Sin” dove ritorna un po’ la new wave ma non si tratta di una rievocazione datata ma di un suono comunque moderno, con un basso che mi gusta molto. In definitiva si poteva fare di meglio, ma i Marigold rimangono un gruppo di alto livello che saprà riscattarsi subitissimo, se non ci credete vedeteli dal vivo. Spaccano!