Berg-Solastalgia

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Sono entusiasta. Volete sapere perchè? Perchè siamo al 17 dicembre e mi giungono ancora bei dischi in questo fine anno, anno orribile per la musica, nel quale tanti punti di riferimento non ci sono più. Oggi parliamo di Berg e di “Solastalgia”. Berg fa dischi rispettando l’attualità: cioè loop station, voce e pedale delay. Peccato che le tracce sono solo cinque perchè ascolterei ben volentieri altro materiale di questo artista. Un Ep che è un piccolo concept album nel quale si parla di confini, e lo stesso titolo “Solastalgia” è una parola coniata da Glenn Albrecht che parla di questo concetto, confini esterni ed interni, ambientali e militarizzati. Per quanto riguarda le sonorità, già che si parla di loop station e voce, si può intuire. È come se Tom York incontrasse a casa sua gli Animal Collective. Questa è la sintesi del suono di Berg, un sistema economico e solitario che rispecchia il genere e la moda di questo millennio nel quale la musica si autoproduce e queste autoproduzioni aumentano in maniera esponenziale.

Tracklist

  1. Wrong
  2. Run
  3. Ice
  4. Vivien
  5. Dreams