Intimo e descrittivo, così si può considerare Babilonia, il nuovo album dei Cieli neri sopra Torino. Otto canzoni che sanno appunto di intimità su frequenze da band. Il disco è essenzialmente un lavoro rock, tra U2 (il sound della strofa di “Eleonora” ricorda un po’ i suoni di “The Joshua Tree”), e qualcosa di italiano nel cantato. in alcuni casi, tipo Ligabue (non so se fa piacere alla band questo accostamento).
È un atteggiamento, in alcuni casi anche recitativo finalizzato a raccontare storie, ma il gruppo non disdegna anche il rock stile Pearl Jam (“Ben”), quello diretto e molto duro. C’è da dire che, non essendo un amante delle ballatone rock, quando la band alza il volume delle chitarre la preferisco, ma possiamo dire che i Cieli neri sopra Torino hanno una loro maturità rock classica che ormai li contraddistingue e che li individua nel panorama sonoro italiano. È il classico esempio sul quale spesso si dibatte: un disco deve esprimere la voglia di un gruppo e le sue passioni fregandosene di ciò che va di moda, oppure deve trasmettere quello che l’ascoltatore vuole sentire. I Cieli neri sopra Torino propendono per la prima ovviamente.
La tracklist:
1) L’ombra
2) Eleonora
3) Apocalisse
4) Ben
5) Storia di un dj
6) Cieli neri sopra Torino
7) Occhi chiari
8) Fiume
Cieli neri sopra Torino – Babilonia (Orzorock music)
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