Un giovane viene salvato da un eroe subendo poi un tradimento da quest’ultimo, per cui si trova costretto a distruggere la sua figura riuscendo ad uscire dal gruppo in cui si trova intrappolato. Non è la trama del nuovo film della Marvel ma quella del disco degli Eileen Sol. “Iconoclasta”. La band che nasce con un background sonoro metal, propone un disco ardito. Partendo dai Tool e dai Queens of stone age, le dieci canzoni, di cui è composto il disco, propongono un suono della prima decade dei 2000, con chitarre e bassi poderosi. Il disco, oltre che suonato bene, è ardito perchè si propone in versione strumentale, cosa che non mi dispiace nei temi postrock, ma che trovo un po’ fuori tema in un concept album in cui la storia va raccontata. Gli Eileen Sol comunque sono massicci nel suonare ed infatti “Iconoclasta” è potente nel suono e nelle frequenze dei bassi molto “tolliane” (ascoltate “Elevazione”). Il lavoro dura molto più di altri, ben 48 minuti, quasi un record in questi tempi liquidi e veloci ma che è esempio della qualità dei musicisti.
La tracklist
- Nel guscio
- Trauma
- Dalla luna
- Elevazione
- All’inferno
- Iconoclasta
- Oblio
- Nostomania
- Redenzione
- Fuori dal guscio