In tutta questa nuova linfa musicale italiana c’è chi ripropone la tradizione. È il caso di Rocco Rosignoli, cantautore, ormai ben conosciuto nell’ambito del panorama musicale italiano, e che ora, sempre con una autoproduzione, ci propone “Tutto si dimentica”, il suo quarto album. Sono chiari i riferimenti ai grandi della musica italiana, da Guccini a De Andrè, con arrangiamenti e ambientazioni un po’ alla Branduardi. Rispetto ai precedenti album, questo è il meno autobiografico, ma se vogliamo più attuale. È una album politico che parla del presente, facendo riferimento alle proteste del passato, delle condizioni lavorative di decenni fa, con delle canzoni di resistenza (“Almen nel canto”) e qualche ambientazione d’amore come avviene in “Piccola canzone per me”. È un lavoro semplice, voce e chitarra acustica, con qualche accompagnamento leggero, e un’ottima scrittura. Nonostante il fatto che Rosignoli sia un conservatore nella musica, le canzoni sono racconti da tenere a mente nell’ascolto. Una soluzione che va sempre bene.
La tracklist
- Di là da quel fiume- tutto si dimentica
- Almen nel canto
- Il mulattiere
- Tè nel deserto
- Icaro
- Piccola canzone per me
- L’ululato
- Colline
- Celebravamo cantori anonimi
- Sul selciato di Piazza Garibaldi