Marisa Petraglia è Unusual

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Pubblicato dall’etichetta Emme Record Label, Unusual è il disco d’esordio della vocalist Marisa Petraglia uscito nel marzo del 2019. Un progetto trasversale in cui a fare da minimo comun denominatore è la voce di una cantante che, nonostante la giovane età, dà prova di una notevole maturità espressiva. La nostra intervista.

Per prima cosa raccontaci come è nato questo album di esordio.

Dopo tanti anni di studio e ascolti, avevo bisogno di dire la mia sulla vocalità con coraggio e forza. Tutto è partito da un solo brano “to my angel” che è piaciuto tantissimo da subito e questo mi ha dato la forza per continuare ad esprimere me stessa e sviluppare le mie idee legate non solo alla composizione di brani originali ma anche in una specifica modalità interpretativa legata al ritmo e all’ armonia.

Unusual è il titolo del disco: ha un significato particolare per te?

Si, certamente. “Particolare”, “insolita” sono gli aggettivi che più ho sentito riferiti alla mia vocalità in questi anni e dedicare il titolo del mio primo lavoro discografico a questo aspetto della mia personalità musicale è una naturale conseguenza.

C’è un filo conduttore che unisce i brani di questo disco?

L’unico filo conduttore che unisce questi brani così eterogenei è proprio la voce…l’obiettivo è proprio di dimostrare la coerenza comunicativa della voce nonostante il fluire di melodie e ritmi e stili diversi.

Testi o musica: quale è il punto di partenza da cui partono i brani che scrivi? Come sei partita per lavorare sul disco, dai testi o dalla musica?

Ogni brano ha una storia diversa per cui non c’è un unico metodo creativo. Sicuramente Alone è stato il brano più fluido dell’album perché armonia, melodia e testo li ho sentiti ben presenti nella mia mente da subito per cui sono nati quasi simultaneamente.  Invece è stato molto più razionale e lungo il lavoro su Dimenticavo perché dovevo immaginare contemporaneamente come doveva fluire con un’orchestra di 17 elementi per cui ho dovuto rielaborarlo più volte.

Come hai scelto, invece, i musicisti che hanno registrato e portato avanti il progetto insieme a te?

Si tratta di musicisti per cui nutro una profonda stima e con una sensibilità musicale simile alla mia. Alcuni li conoscevo già e avevamo anche collaborato in passato per cui per me è stato un piacere renderli parte del mio progetto.

Parliamo anche del tuo percorso artistico personale: come hai cominciato a cantare e come ti sei avvicinata alla musica in generale?

L’idea di voler comunicare con la musica è nata con me si può dire perché, non provenendo da una famiglia di musicisti o comunque dove si respirava la musica, non ho avuto importanti influenze esterne che mi hanno guidato verso questa strada. Da bambina infatti, quando ancora non sapevo leggere e scrivere musica, elaborai un mio metodo “grafico” che comprendevo solo io per poter ricordare nel tempo le canzoncine che iniziavo a scrivere.

Parlaci anche di quali sono i tuoi riferimenti musicali e gli artisti che prediligi…

I miei riferimenti musicali non riguardano solo le voci e sono molto eterogenei. In una fase importante mi sono ispirata molto a Dulce Pontes, Gal Costa, Elis Regina, Flora Purim. In una fase immediatamente successiva sono stata fortemente influenzata da Ella, Sarah, Carmen, Nina e Billie che mi ha colpita profondamente per la sua sensibilità musicale unica. Oggi invece studio ed ascolto soprattutto i “fiati” per trovare le convergenze e divergenze espressive con il canto.

Nel futuro invece cosa farai a breve termine? Ci sono date o concerti di cui ci vuoi parlare?

Si certamente, a breve realizzerò il mio sogno di andare a New York dove finalmente avrò modo di entrare in contatto con una realtà musicale che da sempre m’ispira e nel frattempo sto iniziando a buttar giù le prime idee per il mio prossimo progetto.