TAM: cantautore illogico oltre il Velo di Maya: l’intervista.

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Tommaso Tam (o semplicemente Tam) si definisce un “cantautore illogico”, fuori dagli schemi. Sarà per il suo nuovo album “Cosmoillogico”, pubblicato da Vrec (Audioglobe distribuzione) in un bellissimo formato vinile colorato rosso, dove le sue canzoni, immerse in un elettropop anni ’80, parlano di mondi paralleli, telepatia, alieni, astronavi e di una misteriosa “Ottava nota”. Partiamo da qui per scambiare due parole con questo interessante artista.

In “Cosmoillogico” il brano n° 4 è “L’ottava nota”, rappresenta la tua ricerca musicale e al contempo il tuo esser al di fuori del pensiero comune ?

Credo tu abbia ragione. A livello musicale è un brano architettonicamente molto ben costruito ed elaborato e per questo ne vado molto fiero. Il testo non è per tutti; è insolito rispetto alla media delle canzoni in voga oggi. Esprime concetti  e riflessioni profonde su chi siamo e sul senso della vita all’interno dell’universo olografico in cui viviamo (inconsapevolmente).

Anche inL’Astronave” affermi che ‘’…l’anima non ha sesso e non ha un età..’’ in questo singolo come negli altri c’è la tua filosofia e visione della vita, è il tuo disco risolutivo dal punto di vista dei messaggi che dai o sei nel mezzo di un cammino?

Oserei dire quasi risolutivo. Per quanto riguarda il mio viaggio spirituale, credo di dover fare ancora della strada. Ogni giorno è una sorpresa e scopro sempre nuove cose interessanti. La mia visione del mondo è cambiata definitivamente 6 anni fa quando ho iniziato a vivere delle esperienze molto  particolari che mi hanno aperto gli occhi oltre il Velo di Maya. Telepatia, chiaroveggenza, viaggi fuori dal corpo, rapporti con il mondo “invisibile” ed altre meraviglie sono ormai il mio pane quotidiano. Sei caduta dalla sedia?

A livello sonoro l’album ci si immerge nella musica elettro-pop anni ‘80, senza troppa rielaborazione di quei suoni. E’ la nostalgia per quel periodo che ti ha portato a questo tipo di sonorità?

Direi di si. Sono cresciuto negli anni 80 e come musicista ho sempre amato il sound di certi syntetizzatori o quello delle drum machines alla Prince o George Micheal, per cui mi ci sono tuffato dentro quasi per gioco e man mano che andavo avanti con le registrazioni in fase di  pre-produzione,  più mi piaceva il risultato ottenuto.

Ascoltando il brano “11” ho sentito molto lo stile di Morgan. Hai avuto modo di incontrarlo durante la lavorazione del CD o dopo la pubblicazione ?

Ho conosciuto Morgan in varie occasioni molti anni fa, quando uscivo con il mio primo disco ”Girare”(2003). E’ un artista che ho sempre ammirato e la cui sensibilità musicale è molto affine alla mia. Non mi sono ispirato direttamente a lui, ma condividendo lo stesso background musicale, è facile fare un parallelismo.

In questo periodo molti artisti si rifanno agli anni’80, ma alla musica leggera di quel periodo. Il tuo album invece è un’alchimia che racchiude il cantautorato impegnato con la musica elettronica molto evocativa che cattura al primo ascolto. Pensi possa essere compresa da chiunque o è rivolta ad un particolare pubblico?

Penso sia rivolta a degli ascoltatori  musicalmente ed intellettualmente un po’ più colti della media sebbene nel disco sono presenti  anche dei brani un po’ più leggeri in chiave dance/pop/funk,  tipo “Babbo Natale” o “Allora amen”.

Un ultima domanda “Cosmoillogico” richiama ad un primo veloce sguardo allo spazio e il 20 luglio scorso si sono celebrati i 50 dell’allunaggio e anche della canzone poi divenuta simbolo “Space Oddity” di David Bowie. C’è una canzone del tuo album che in qualche modo può legarsi bene a questi eventi?

Quale allunaggio? ahahah…direi  la seconda traccia del disco “Free Space”. Il videoclip è molto carino; suono il basso nello spazio con la tuta spaziale assieme ad una donna bionica alla tastiera, un alieno grigio ai synth  e alla batteria c’è un  Donlad Trump con maschera in versione “They live” il famigerato film di Carpenter,  dove un tizio a Los Angeles viene in possesso di strani occhiali neri grazie ai quali scopre che molti esseri umani sono in realtà degli extraterrestri che cercano di condizionare l’umanità con messaggi subliminali.

Grazie a Tommaso Tam. A breve pubblicheremo la recensione del disco.