Questa pubblicazione anticipa l’uscita del cofanetto di 5 cd con tutte le colonne sonore composte per La Grande Arte al Cinema, prevista per il prossimo 13 Dicembre e già disponibile in preorder: per il giovane compositore (nato a Pordenone, il 12 Febbraio 1976) si tratta dunque di un momento intenso e con un sacco di impegni e (fortunatamente) soddisfazioni. Reduce dalla prima straordinaria tournée americana che ha toccato Washington, Chicago e si è conclusa a New York al leggendario The Cutting Room, disponibile da qualche ora il nuovo lavoro del compositore e pianista Remo Anzovino: si tratta della colonna sonora del docufilm Frida. Viva la Vida – dedicato a Frida Kahlo – prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital e diretto da Giovanni Troilo.
La lunga collaborazione con Nexo Digital e Sony Masterworks si arricchisce così di un nuovo entusiasmante capitolo dedicato ad un’icona assoluta dell’arte novecentesca, simbolo di una femminilità contemporanea e estranea ai cliché. Una sfida importante che ha fatto nascere la prima vera canzone di Remo Anzovino, che ne firma oltre alla musica anche il testo, riuscendo nell’impresa di costruire i suoi versi in spagnolo attorno alla citazione di un frammento di una lettera che Frida Kahlo indirizzò al poeta messicano Carlos Pellicer: “Yo te cielo, así mis alas se extíenden enormes para amarte sin medida” (Io ti cielo, affinché le mie ali si aprano a dismisura per amarti senza confini).
Ha dichiarato Anzovino … Le mie colonne sonore per il cinema non nascono mai insieme alle immagini. Passo molto tempo, piuttosto, a leggere la sceneggiatura e a guardare il film, quasi disinteressandomi di quale musica proporrò. Cerco, cioè, di assorbire il più possibile la storia e lo stile visivo. Solo poi, ricordando le emozioni che il racconto ha suscitato in me, e con lo schermo rigorosamente spento, compongo la musica principale. In qualche modo questo permette anche a me di sentirmi spettatore del film e, soprattutto, mi rende – dal punto di vista creativo – libero e non limitato dai tempi delle scene, che rispetterò – ovviamente – realizzando numerose versioni di quella musica. Ottengo così due risultati: una musica non didascalica e ispirata, che possa aggiungere valore alle immagini e, insieme, una musica capace di avere un arco narrativo completamente autonomo dal film e che il pubblico godrà nell’album della colonna musicale. Nel caso di un film che racconta la storia e le opere di un grande Artista, si aggiunge un elemento potente: i quadri. Entro così, parallelamente, in profonda relazione con i dipinti su cui il film è basato, tenendo sempre aperto sul mio tavolo di lavoro un catalogo di grandi dimensioni, come fosse un talismano. È una esperienza ipnotica: quadri, immagini in movimento, suoni. La somma è, appunto: ART FILM MUSIC..