Sabato 18 Gennaio si alzerà il sipario sulla seconda parte di Ferrara in Jazz 2019-2020

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Dopo la pausa natalizia, l’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara si appresta a proseguire l’avventura iniziata 21 anni fa al Torrione San Giovanni: per chi non lo conosce,  ricordo che è un bastione rinascimentale (tra i beni UNESCO) e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission. La conclusione di Ferrara in Jazz sarà a Maggio ed è organizzata con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il sostegno di numerosi partner privati.

Cosa dobbiamo aspettarci? Altri tre mesi di grande musica quindi, per svariate serate alla settimana, con oltre 40 concerti animati da protagonisti assoluti del jazz nazionale ed internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali, i concerti della Tower Jazz Composers Orchestra, didattica ed esposizioni che offrono una panoramica globale del patrimonio musicale di matrice jazzistica tra avanguardia e tradizione.

Sono una ventina gli appuntamenti animati da autentiche stelle della musica come Ralph Towner, Tim Berne e Chris Speed, Dave King, Jamie Saft, Hamid Drake, Jérôme Sabbagh e Greg Tuohey, Roberto Gatto, Joe Locke e Rosario Giuliani, Craig Taborn, Dave Liebman e Richie Beirach, il Trio Bobo, João Bosco, Theo Bleckmann e Henry Hey, Lionel Loueke e Roberto Cecchetto, Jim Black, Aruán Ortiz, Linda Oh, Steve Kuhn, Edmar Castaneda e Grégoire Maret.
Il pubblico italiano conosce soprattutto Ralph Towner (qui in foto), per le sue collaborazioni con Paolo Fresu e Pino Daniele (nel disco Che dio ti benedica del 1993, dove c’è anche Massimo Troisi), ma noi ci piace ricordare anche la sua iniziale attività con gli Oregon e poi con Jan Garbarek e Bill Bruford, batterista degli Yes e dei King Crimson.