Pubblicato dall’etichetta Filibusta Records, “Kosè” è l’ultimo singolo dei Dos Duo Onirico Sonoro, formazione composta da Annalisa de Feo (pianoforte, voce e sintetizzatori) e Marco Libanori (batteria, percussioni, pad elettronico). Al brano ha fatto immediatamente seguito un video che, attraverso la figura dell’insetto, racconta il tema centrale del pezzo, ovvero la metamorfosi. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita con la band.
Annalisa e Marco: parliamo subito di Kosè, nuovo singolo dei Dos Duo Onirico Sonoro: questo titolo ha un significato particolare per voi?
Eccoci, dunque una delle nostre prerogative è proprio quella di utilizzare, per la voce, un linguaggio non codificato, una lingua non-sense, un grammelot. Di sicuro questo titolo può portare ad una ambiguità di significato.
Perché avete scelto proprio l’immagine dell’insetto?
L’insetto costituisce per noi una figura molto affascinante, che si muove tra stupore e fobia, meraviglia e paura. Abbiamo scelto l’insetto per poter mettere in atto dei parallelismi: in questa piccola favola visionaria e trasformazionale raccontata nel video, l’insetto rappresenta la paura per il diverso, un diverso pauroso in quanto entità sconosciuta e non riconoscibile. Allo stesso tempo questa incredibile creatura, con la sua forza, con la sua capacità di oltrepassare i confini e di andare oltre, intende esprimere anche il superamento delle barriere, l’andare oltre il nostro nido di protezione. La metamorfosi, fase peculiare di ogni insetto, diventa qui esperienza evolutiva di ogni individuo.
Al di là del significato vi va di descrivere anche musicalmente questo vostro brano?
Sì, il brano inizia con degli accordi di piano solo sospesi in 4/4, per poi cedere il passo ad un accenno di “Ballad” in ¾ non convenzionale, dove viene esposto il tema cantato. La “B” è rappresentata dallo sviluppo (di nuovo in 4/4) in cui il brano diventa sempre più incalzante, grazie all’ingresso della ritmica e al tappeto pianistico che non lascia più respiri e su cui si dispiega il canto leggermente alterato attraverso l’utilizzo di un vocoder. Su questo tessuto si inserisce di tanto in tanto un effetto di piatti graffiati (un suono appositamente creato: risultato di più suoni sovraincisi provenienti da piatti diversi) che interferisce con la linearità e la consonanza del brano. Il tema riappare sul finale, diventa una piccola coda aperta, dove si spoglia di quella punta di inquietudine presente all’inizio, diventando promotore di serenità e di liberazione.
Rispetto al disco precedente c’è un’evoluzione musicale di cui ci volete parlare?
Kosè per noi rappresenta forse una fase di transizione; un passaggio, una metamorfosi potremmo dire 🙂 Vedremo dove ci porterà.
Come nasce in generale la vostra musica: c’è un momento particolare in cui scrivete i vostri brani?
I brani nascono dapprima per piano e voce, subito dopo cerchiamo insieme l’arrangiamento e ulteriori sviluppi.
Dos Duo Onirico Sonoro è una formazione che ci è sembrata sempre in divenire: quali potrebbero essere le vostre evoluzioni future?
Questo è un periodo particolare, emotivamente per tutti. La musica e l’arte in genere risentono concretamente del momento storico che stiamo vivendo, ma al contempo credo costituiscano un’arma pazzesca che l’artista possiede. Ogni musicista starà maturando in questi mesi un proprio processo creativo, nel nostro caso sentiamo di essere ancora più connaturati all’aspetto “natura” appunto (scusa il gioco di parole). Ci sentiamo sempre più parte del “microcosmo” che in realtà è il “macrocosmo”; Questo sentimento probabilmente ispirerà un nuovo modo di comporre e di ricercare.
Prossimi progetti, invece? Nonostante il periodo sia parecchio difficile avete qualcosa in mente o magari c’è qualcosa di cui ci volete parlare?
Sì il momento impone una pausa dai live, almeno per questo inverno. Dunque ci stiamo attivando per la stagione estiva e in cantiere c’è un prossimo singolo che prevediamo di far uscire per la primavera del 2021 con Filibusta Records.