Giacomo Baldelli / Giovanni Di Raimo – Chiamo dopo (Arcana Editore 2020) sul podcast tra New York e l’Italia

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Ho amato Shelter from the rain (edito Rainking Records nel 2010), disco dei Jack ossia Andrea Gualtieri, Erik Montanari e Giacomo “Jack” Baldelli. Potremo definirlo un progetto giovanile della carriera del Baldelli, nel frattempo volato a New York, per più di dieci anni docente di chitarra all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Peri di Reggio Emilia ed attualmente direttore del programma musicale della St. Brigid School di New York e docente di chitarra alla Third Street Music School, sempre a New York. Tutto questo per descrivermi l’humus su cui nasce questo libro, basato sulle chiaccheretra le due sponde dell’Atlantico, ricordando così quello che fece Guglielmo Marconi nel 1931 da Coltano ( Pisa), quando accese le luci al Cristo Redentore di Rio De Janeiro. Allo stesso modo le telefoniche fatte da Baldelli / Di Raimo hanno creato un ponte non solo tecnologico, ma un gancio culturale tra mondi differenti e che hanno nella creatività italiana una valenza spesso misconosciuta. Semplice nella sua costruzione, Chiamo dopo procura piccole pillole di felicità: ogni reportage è un bagaglio di sogni, luoghi comuni, aneddoti, considerazioni urbi et orbi, saggi suggerimenti: a momenti sembra di trovarsi in un iper tecnologico confessionale ante literam, dove tutta la tua brama di comunicare poi si riflette sul fatto che stai rispondendo a qualcuno che ti chiama da New York e non certo da qualche borgata di periferia di una nostra grande città! Un sottotitolo come ..podcast che racconta storie di musica e creatività.. è al momento la summa del progetto, ma anche il pamphlet di una generazione di artisti italiani che sono ingabbiati in una realtà autoctona che troppo spesso non li esalta come meriterebbero. Provate solo a pensare se Chiamo dopo fosse dedicato solo ai mesi della pandemia: gli stessi intervistati avrebbero atteggiamenti diversi e magari (pur fornendo le stesse risposte) userebbero aggettivi con potenze cromatiche assai differenti. Il libro di Giacomo Baldelli / Giovanni Di Raimo è consigliabile, perché fornisce interpretazioni variegate, pur rimanendo una cartina al tornasole con indelebili tracce di un pentagramma, ma anche di tastiere di computer o di pennelli utili ai fumettari. Strutturalmente il libro (edito dall’Arcana) prevede 46 protagonisti, divisi in cinque grandi capitoli. Prima delle parole di ciascun ospite, trovate il numero della puntata del podcast (di cui è protagonista) oltre ad una piccola introduzione dedicata al personaggio. Per questo (ed altri motivi) non siamo di fronte a mere interviste o brevi schede, ma a molto di più. Un altro taglio che si poteva dare al libro era quello storico e quindi basarsi solo sul susseguirsi temporale degli incontri in queste prime due stagioni di questo talk show indipendente.

Chiamo dopo. Un podcast che racconta storie di musica e creatività” ricostruisce la nascita e il primo anno di vita di un podcast/talk show indipendente, attraverso le parole dei creatori ed estratti delle interviste agli ospiti protagonisti delle prime due stagioni. Il libro, così come il talk show, le cui puntate sono telefonate registrate tra New York e l’Italia, offre uno sguardo alternativo al mondo della creatività e si sviluppa prendendo come riferimento una puntata del podcast “Chiamo dopo”: un’introduzione seguita da macro-capitoli (Musica, Teatro e Cinema, Letteratura, Miti, Off Topic), intervallati da piccoli intermezzi in cui gli autori raccontano aneddoti sulla nascita del programma, sulla sua produzione e realizzazione. Il libro raccoglie le parole dei creatori Giacomo “Jack” Baldelli e Giovanni Di Raimo, ma anche di musicisti quali Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus) e Massimo Zamboni (CCCP/C.S.I.), dj quali Fabio Arboit (Radio Capital), autori quali Emanuele Dabbono (Tiziano Ferro) e Valerio Carboni (Luca Carboni e Nek), attori quali Roberto Oliveri (Gomorra e Diavoli), scrittrici quali Giulia Blasi (Manuale per ragazze rivoluzionarie), personaggi del mondo dello spettacolo quali Manuela Blanchard (Bim Bum Bam), fumettisti quali Silver (Lupo Alberto). Ne nasce un racconto spontaneo e sincero, una raccolta di storie d’arte e di vita, prive di sensazionalismi e gossip.