Raccontare oggi il futuro
Band dell’area metropolitana tra Milano e Monza, i Quarzomadera hanno battuto il nuovo millennio con un ep e cinque album. Questo nuovo lavoro arriva a distanza di un lustro dal precedente, ma la sostanza è la medesima: un rock quintessenziale e potente, puntellato su chitarra e batteria. E la cosa, vista la forza del suono è davvero sorprendente.
“La storia è anche ora”, è il quinto album di studio dei Quarzomadera.
Ma non aspettatevi suoni asciutti alla White Stripes, da cui ereditano si l’immediatezza del riff, ma l’amplificano con rifiniture inattese, con interventi di synth e tastiere, apparentemente nascoste, ma che di fatto arricchiscono la tavolozza sonora.
Lo si intuisce sin dall’iniziale “Separazione Alpha”, splendido singolo, accompagnato da un videoclip, in odore di anni ‘90.
E ancora di più in “Le logiche”, che rievoca fantasmi dei grandi dimenticati dell’alternative rock italiano i C.O.D., in “Potere ed ambizioni” si trovano rimandi ai Foo Fighters, mentre la chitarra rugosa di “Ricorsi” è una totale dichiarazione di indipendenza, che si specchia nel fragore di “La nostra realtà – incostante”, di cui vi suggerisco di ascoltare il testo con attenzione. Mentre “Payattika” è un’implosione di riff granitici, con una parte strumentale centrale che rievoca fumi stoner dal taglio orientaleggiante.
Non sono una band qualunque i Quarzomadera, si fatica ad inquadrarli, suonano maturi e coerenti, senza intoppi e alla fine di “La storia è anche ora” la percezione è che abbiamo ascoltato un gran bell’album.
«“Separazione Alpha” è il brano con il testo più surreale del disco – afferma Davide Sar, voce e autore della band – ha come tema il distacco e la divisione che possono avvenire tra persone, cose e situazioni. L’allontanamento può portare sia a miglioramenti che a peggioramenti, in ogni caso nuove esperienze».
Davide Sar: voce, chitarra, bass and keyboards programming
Tony Centorrino: batteria, percussioni