Desiderio di diventare normalmente adulti: intervista telefonica a Lorenzo Kruger ..

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Per 20 anni è stato uno dei NoBraino. Cantautore e performer dall’indole eclettica, mai banale e dalla forte personalità. Prodotto da Taketo Gohara, il nuovo singolo di Lorenzo Kruger si intitola Il calabrone ed esce per Woodworm, distribuito da Universal Music Italia. Preceduto da Con me Low-Fi, è il secondo singolo estratto dall’album Singolarità, in uscita il 10 Settembre. Grazie a Francesca Ceccarelli di Voodoo Comunicazioni, riesco ad intervistarlo telefonicamente, in attesa di incontrarlo di nuovo. Dato che ultimamente il mio impegno professionale mi ha portato a lavorare sui benefici della musica in campo medico (scrivendo addirittura due libri), è doveroso che vi dica subito che Lorenzo Kruger parla di horror vacui: è una locuzione latina che significa letteralmente terrore del vuoto e nel mondo artistico definisce l’atto di riempire completamente l’intera superficie di un’opera con dei particolari finemente dettagliati.
Il fotografo a cui Lorenzo Kruger si è affidato recentemente è Omar Migani.

– Buongiorno a Lorenzo Kruger: nonostante il periodo, stai girando abbastanza. Che tipo di concerto proponi? Arte varia. Canto, suono, ballo, parlo, recito, faccio bolle di sapone e racconto barzellette. Ho sempre avuto un horror vacui da palco che tendo a rimpinzare…
– Assai divertente la tua riflessione sul calabrone: non sa che è negato per il volo, ma se ne frega .. Io sono un perfetto esempio di calabrone!

– Prima mi hai detto che guardi in avanti: ti riferisci anche alla tua lunga militanza con i NoBraino? Sì; ho suonato con loro a 20 anni e nel 2017 mi sono sfilato dalla line-up della band per farmi questo lungo pellegrinaggio espiatorio (4 anni di piano solo senza disco, booking, etichetta ne management) ..ora sono pronto per partire insieme a questa nuova squadra.
– Ho un ricordo di te come cantante dal piglio teatrale e dal look stravagante: ora mi sembri più un bravo padre di famiglia .. Non mi sono mai piaciuti i miei colleghi intrappolati dentro ad un personaggio che non gli consente di invecchiare, di diventare normalmente adulti..
– Si narra che tu debba a tuo figlio l’incontro con il tuo attuale produttore.. Sì, è vero. Stavo facendo un soundcheck dove (mentre io suonavo il pianoforte) Arturo (che all’epoca aveva 3 anni) stava alla batteria. La scenetta ha divertito molto Taketo Gohara che era per caso in platea e da lì cominciammo a parlare di un futuro comune ..

Due brani del tuo album Singolarità li abbiamo scoperti: degli altri, quali anticipazioni puoi/vuoi darci? Scusami, ma sto completando questa intervista da cellulare, mi ci vorrebbero troppe digitazioni per risponderti.. telefonami!
– Come definiresti il tuo rapporto con una etichetta come Woodworm? Ci siamo incastrati perfettamente – siamo una squadra di lavoro instancabile.

– Una domanda su Lorenzo Kruger nei momenti extra musicali: come ti rilassi? Cosa leggevi in passato e cosa invece ora ti avvince di più? In passato leggevo Topolino. Ultimamente leggo saggi di scrittura, mi piace parlare dello scrivere più dello scrivere stesso. Nel mio spettacolo del resto parlo di scrittura di canzoni, sta diventando la mia ossessione..Avrò il blocco dello scrittore?