L’intervista a Gabriele Gasparotti, tra fogli battuti a macchina

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Il suo recente disco ruota intorno al kairos, ossia al concetto di istante. E’ assai interessante come disco (accompagnato da un prezioso press book) ed è completamente realizzato con strumentazione analogica e registrato su nastro magnetico. Prima di Istantanee Vol.1, aveva pubblicato Extrema Ratio, ispirato a I Canti Di Maldoror ed alla sceneggiatura del relativo film, andato perduto. In questo crogiolo di creatività e ricordi del fulgore della mail art, la figura di Gabriele Gasparotti ci sembra stimolante: giusto pertanto andare ad intervistarlo.

Un bentrovato all’apuano Gabriele Gasparotti: come si vive a Carrara? C’è del vigore artistico? Non sono mai vissuto in quei luoghi perché è impossibile viverci. È come se mi chiedessi come si vive nel deserto .. ci si può passare o stazionare per un periodo in extrema ratio, dentro una tenda con l’occorrente per vivere, ma poi si deve necessariamente ripartire. Ma Carrara non è un deserto naturale, è stato creato dall’uomo su una terra magica e meravigliosa. Non ha resistito alle insidie del Forestaro, insomma.
– Negli anni’80 era uno dei centri di creatività, anche con la mail art.. Ho incontrato soltanto due artisti sopravvissuti eroicamente alle aride terre apuane .. ovviamente entrambi nati nel segno del Capricorno. Uno è Tingis aka Jello Jawn, l’altro è Vittore Baroni, entrambi musicisti di grande originalità legati alla musica industriale. Riguardo alla mail art che hai citato, Vittore ne è uno dei massimi teorici e promotori.

– Stavo riascoltando il tuo cd Istantanee Vol.1: oltre al suo contenuto musicale, mi ha colpito la grafica che hai usato … minimale e con le scritte generate da una vecchia macchina da scrivere.. Inizialmente il minimalismo della copertina pensavo potesse non essere abbracciato dalle etichette che avrebbero prodotto l’album perché si discostava molto dalle loro produzioni; invece è stato apprezzato e a più di un anno dall’uscita noto che ha influenzato l’estetica di un’intera scena musicale.
– Lo stesso messaggio che mi hai scritto, usava quella tua cara macchina da scrivere… Sì, non è stata una scelta estetica retrò. La macchina da scrivere è lo strumento che ancora adesso uso quotidianamente per scrivere; con lei ho un rapporto più diretto e fisico che con il computer. Se entri in casa mia è pieno di fogli battuti a macchina. Dieci anni fa persi il contenuto di un Hard Disk su cui avevo un romanzo e vari racconti, da lì ho sempre lavorato su supporti fisici.

Istantanee Vol.1 ed il precedente Extrema Ratio: quante differenze e quante similitudini.. Extrema Ratio voleva essere una cattedrale, Istantanee vol.1 l’ectoplasma dell’anima. – Sono curioso di sapere quali artisti hai amato in gioventù e quali invece ora ti convincono di più.. Sono sempre stato un ascoltatore onnivoro, ma gli amori che non si spengono sono Stockhausen, Cage, Beethoven, Thelonious Monk, Chopin, Bach. Oggi mi convincono le produzioni Dio Drone, che penso sia la realtà più interessante in Italia; alcuni nomi: Dolpo, Bad Girl, Nàresh Ran e Petrolio.
– Ho fatto un salto sul tuo canale Muga Muchu Morphing Theater: da dove nasce questa idea? Muga Muchū Morphing Theater è una famiglia di persone che vogliono cambiare sé stesse per cambiare i movimenti cosmici. Realizziamo rituali sonici e gestuali guidati dal Tarot e dai transiti celesti, sia durante concerti che su video. Chi fosse interessato può cercare il canale YouTube Muga Muchū Morphing Theater, scriverci a ildioselvaggio@mail.com o visitare la pagina Instagram.