Louis Armstrong, As Time Goes By e la divulgazione scientifica: addio a Piero Angela..

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Lo studente Piero Angela deve recarsi a Nizza per motivi di studio: così c’era scritto sul visto speciale che riuscii ad ottenere tramite il professor Quaranta del Conservatorio di Torino (dove studiava), perché allora tra Francia ed Italia c’era il confine. La storia narra che la sua passione per il jazz gli permise così nel 1948 di andare a Nizza ed incontrare Satchmo. Nelle interviste che da rilasciato dal 2018/2019, Piero Angela ha parlato di un progetto discografico a cui stava lavorando, dove proporre standard jazz e musiche da film. Un assaggio l’ha proposto a Che tempo che fa, invitato da Fabio Fabio: emozionante la sua versione di As time goes by, inserita nel famoso film Casablanca. In questo disco suona il pianoforte, con Dino Piana al trombone, Gianni Basso al sax, Oscar Valdambrini come trombettista. Il pianista che ha amato di più è stato Oscar Peterson.

All’età di sette anni incominciò a prendere lezioni private di pianoforte, sviluppando in seguito il suo interesse per la musica jazz. A vent’anni, nel 1948, si produsse con il nome di Peter Angela in varie jam session nei jazz-club torinesi. Nello stesso anno fu notato dall’allora giovane impresario Sergio Bernardini che lo invitò a suonare nella serata inaugurale della Capannina di Viareggio. Nei primi anni cinquanta formò, insieme con il batterista Franco Mondini, un trio jazz in cui si alternarono vari contrabbassisti. Al trio si aggiunsero spesso solisti di richiamo, quali ad esempio Nini Rosso, Franco Pisano, Nunzio Rotondo e l’ex cornettista di Duke Ellington, Rex Stewart. Insieme con Mondini, Angela avrebbe poi fatto parte per qualche tempo del quartetto di Rotondo. Ha suonato anche con Franco Cerri, di cui era amico e del quale ha raccontato che nel 1946, non potendo comprare il biglietto, andava a sentire i concerti da fuori, raggiungendo in bicicletta il retro del locale torinese in cui si esibiva con Gorni Kramer e il Quartetto Cetra. Assunto in Rai, nel 1952 conclude l’attività musicale professionistica per dedicarsi al giornalismo, partendo dalla radio.