Nuove immagini legano il rock dei Rebel Heart, lo storico francese Bloch e una antica rocca nei Sibillini.

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È in uscita domani, nel giorno in cui 4 ottobre 1918 gli Imperi centrali presentarono le prime richieste di armistizio, il nuovo video di Crucified Soldier, brano che i Rebel Heart hanno affidato nelle mani dell’etichetta U.d.u. Ululati Records, così come tutto l’album del 2022 intitolato Day of clouds and darkness. I marchigiani volevano riportare in immagini la tematica della memoria del sacrificio di tanti ragazzi, tra cui la “classe del ’99” ormai entrata nella storia d’Italia, e sembravano sul punto di imbarcarsi per Firenze, alla corte di Giancarlo Passarella (che compare anche nel video) quando in una delle tante uscite fuori porta domenicali l’occhio cade sulle rovine di un muro che svetta oltre le cime di alcuni alberi, sulla strada per Sarnano (Mc).

Leader della band il cantante Germano Quintabà

Parcheggiata l’auto nei pressi di una trattoria nel territorio del comune di San Ginesio, costeggiando la medesima ed il campo affogato nel bosco, arrivano alle rovine di una piccola ma misteriosa ed affascinante rocca medievale. Tornati a casa ed iniziate le ricerche sul motore di ricerca per antonomasia, si scopre che addirittura qualcuno, l’arch. Roberto Gentili, ha creato un sito web ricchissimo di informazioni a partire dal nome: Rocca di Colonnalta (http://www.roccacolonnalta.it).

Rocca di Colonnalta, esterno.

Seguono i primi contatti con il gentilissimo architetto e finalmente arriva il momento di realizzare il video. Il posto rappresenta un po’ la sintesi ideale tra le radici marchigiane della band, l’attaccamento al territorio, la storia antica della regione, l’esistenza di una strada romana tra Assisi e Loreto, i soldati a presidio della rocca ed il parallelismo con i soldati che presidiarono la difesa d’Italia dopo la disfatta di Caporetto. Tema del brano Crucified Soldier è il ritrovamento, mai confermato ufficialmente, di un soldato, probabilmente canadese, crocifisso tramite baionette alla porta di un granaio. Citando lo storico francese Bloch, che partecipò alla prima guerra mondiale, tale storia valorizzerebbe la sacralità del sacrificio ultimo compiuto per la salvaguardia della propria nazione. Per la band la storia è l’occasione per tributare onore e rinnovare il ricordo, vecchio e attuale nello stesso tempo, di chi è forzatamente costretto a perdere il bene più prezioso tra atrocità e immenso dolore a causa della guerra. Le riprese come il montaggio sono stati affidati ad Alessandro Paddeu con il supporto di Filippo Villarreal e ritraggono i four rockers, alle prese con i loro strumenti musicali, aggirarsi tra le mura della rocca, evocando le immagini di distruzione della prima guerra mondiale.

Day of clouds and darkness
il cd

L’album Day of Clouds and Darkness è una sorta di best of dei tre album precedenti ossia Natural Born Rockers del 2017, 1918 del 2019 e, infine, Dies Irae nel 2021, per un totale di dodici canzoni in stile classic hard rock 70&80’s. Il suono è quello di un rock pesante, oscuro e cadenzato (citando Emanuele Gentile) con una vena psichedelica che contribuisce a creare un mood particolarmente originale e dirompente. Alla console di missaggio si è seduto Paolo Ojetti, che aveva anche curato il secondo lavoro. L’album è disponibile anche in versione cd, numero di catalogo WMWDTGA 055. Ai quattro componenti Germano Quintabà, Ivan Perugini, Fabio Bruscantini alle tastiere e Sergio Villarreal al basso, si sono uniti ospiti musicisti come Giacomo Zepponi e Giampiero Santini,il bassista Francesco Caporaletti, il bravissimo chitarrista nonché artworker del disco Jan Mozzorecchia. La copertina dell’album è firmata dal chitarrista Jan Mozzorecchia, che ha lavorato su scatti di Marco Raponi per il fronte, ed Alessandro Fermani (copertina di 1918) per le foto alla band. Il lavoro è disponibile presso la band, per le copie fisiche del cd, ed anche nelle maggiori piattaforme online.

Per booking e info: rebelheartrock@gmail.com – www.facebook.com/rockrebelheart