La blama sparozzi e molto impegno civile nella vita di Gennaro De Rosa

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Nato a Cosenza nel 1976, molti lo ricordano per gli anni con Il Parto delle Nuvole Pesanti (compreso l’album 4 Battute di Povertà) e come batterista turnista ha collaborato con Marco Ferradini e Alessandro Canino per dei tour estivi, ma anche con il gallese Brychan. Da 13 anni lo vediamo muoversi con l’ Associazione Musica contro le Mafie. Per la Rubbettino Editore nel 2019 compare sul mercato il libro Change your Step, la cui forza aggregante è stato uno dei motivi che mi fatto applaudire a tutte le iniziative che vedono Gennaro De Rosa grintoso presidente …

Gennaro De Rosa bentrovato: fra pochi giorni a Cosenza la fase finale di Music for Change. Su cosa punterete? La fase finale (Sound BoCS) è una residenza artistica che vedrà gli 8 finalisti lavorare alla realizzazione del brano che porteranno nella finale del 15 Ottobre. Ad ognuno di loro sarà assegnato uno degli 8 temi di Music for Change. Punteremo alla costruzione condivisa di consapevolezze relative al loro ruolo di artisti ma anche di cittadini. Nei giorni della residenza una produzione tv lavorerà alla realizzazione di una docu-serie in 4 puntate.
Quali sono stati i momenti preparatori al varo dell’ Associazione Musica contro le Mafie? L’associazione nasce ormai quasi 13 anni fa. C’è un percorso lungo che affonda le sue radici su due campi fondamentali: musica ed impegno civile. Continuiamo a costruire ancora oggi cercando di mantenerci in equilibrio costante. Nel 2010 abbiamo deciso di tornare a sud e stabilirci lì definitivamente, questa decisione è stata l’innesco di ogni processo creativo ed organizzativo.

Gennaro De Rosa organizzatore e Gennaro De Rosa attivista: riescono le due entità a convivere? C’è lo spazio per coltivare qualche hobby? Il lavoro con l’associazione e tutto il percorso che ne è derivato è costruito per fondere insieme queste due anime che non possono che convivere. E’ quello che chiediamo anche a tutti gli artisti che si avvicinano a noi, o che noi avviciniamo. Non cerchiamo eroi e predicatori che arringhino le folle dai palchi. Cerchiamo artisti che quando compongono non facciano finta di non vedere quello che gli accade intorno. La musica di impegno civile oggi è diversa da quella di ieri, sono cambiati i linguaggi e la leggerezza (che non è superficialità) deve fare da timone. Il mio tempo si divide tra il lavoro che ormai si fonde totalmente con la cittadinanza attiva e mia figlia di due anni e mezzo… il pochissimo tempo che resta lo passo a correre vicino al mare.

Quali sono gli artisti che hai amato da ragazzo e quali i cantanti che ora ti convincono di più? Ho una formazione totalmente rock. Ho studiato percussioni classiche e tamburi a cornice. Ho sempre cercato di unire queste anime anche nel mio “vecchio” lavoro da musicista. Ho suonato con Il Parto delle Nuvole Pesanti, con i 99 Posse della reunion, con Ornella Vanoni in teatro e tantissimi altri, ma è ormai una vita fa per me. Ho sempre avuto gusti contrastanti e ascoltato di tutto dalla musica arabo-andalusa fino al kraut-rock di Can, Neu, Faust. Adoravo una band super freak, i tedeschi Embryo perché loro univano tutte le mie anime soprattutto in un disco dal titolo La blama sparozzi, fu una folgorazione totale quando lo ascoltai la prima volta, rimasi a bocca aperta e con gli occhi sbarrati. Oggi tra gli artisti italiani trovo Brunori sas uno dei più capaci di dire cose importanti con una leggerezza sublime.

Ripenso al bel libro Change Your Step, fatto con la Rubbettino nel 2019: ci sono in cantiere pubblicazioni similari? O avete in mente altri canali per promuovere la vostra importante battaglia culturale? Abbiamo realizzato 2 libri con Rubbettino editore, il nostro primo libro che è Musica contro le mafie del 2012, che poi è stato quello che ci ha dato la possibilità di essere riconosciuti. Il secondo Change your Step è un esperimento che ha messo insieme 100 artisti italiani uniti e con uno scopo condiviso. Da allora abbiamo pubblicato due altri strumenti editoriali (chiamiamoli così): Sound boCs diary, un diario scritto dai protagonisti della prima esperienza di residenza artistica e creativa; e la Musicassetta di “Music for Change #21”. Questi ultimi 3 sono stati in cinquina alle targhe Tenco del 2019, 2021, 2022. Prossimo progetto già in cantiere di certo “Music for Change #22” che vedrà all’interno i brani realizzati dai finalisti di questa edizione e poi la Docu Serie di cui ti parlavo. A brevissimo uscirà un documentario che è stato realizzato su un progetto di rigenerazione urbana che abbiamo realizzato in un quartiere della città di Cosenza (S.T.U.R.G.).