Lucia Fodde – Traces of you (cd 2022)

Tempo di Lettura: 2 minuti

Jazz, swing e bebop per celebrare i suoi anni a Berlino, leggermente velati da una nostalgia per la natia terra selvaggia: il suo virtuosismo è rispettoso dei valenti collaboratori di cui si circonda, tutti abili ad enfatizzare musicalmente anche una bella scrittura, fatta di momenti languidi di riflessione, miscelati ad altri in cui l’umidità berlinese penetra anche nell’anima che è rimasta caliente. Proprio dall’osmosi di queste sensazioni epidermiche, nascono quelle sue composizioni che sono l’esatta metà dell’intero cd, dato che cinque poi sono i suoi remake di evergreen internazionali. Mentre fischietti Chico Buarque, Paul Weston o Sammy Fain, ti emozioni non poco quando senti le sue composizioni, tutte dannatamente piene di energie positive: in primo piano senza dubbio No One Knows Me But You, con un crescendo da brivido sia armonico, ma anche compositivo! L’intero Traces of you è lanciato dal singolo apripista che è l’unico in italiano: mi riferisco a Dentro Questo Vento, in cui l’elemento atmosferico è in realtà uno slancio personale, filosofico, circadiano. Costruito sulla scala modale eolia, la struttura del brano è sinuosa, come un onda che porta ricordi mai sopiti e dimenticati della splendida terra di Sardegna! Sonorità avvolgenti e calde, endorfine che aumentano ad ogni passaggio ed in questo nasce la convinzione che questo brano potrebbe sottolineare studi filosofici liceali, magari legati all’empirismo di Locke, dove la memoria fa ritornare a nuova vita idee momentaneamente dimenticate. Dire perciò il climax del nuovo di Lucia Fodde risieda in Dentro Questo Vento non è affatto una eresia..

L’artista si diletta anche in pittura e la copertina del cd ne è la prova provata: è un piccolo bijoux questo Traces of you, anche per la riproposizione di standard (tutti arrangiati da Carmelo Leotta) come That Old Feeling di Sammy Fain, testo di Lew Brown del 1937, Day By Day del 1945 di Axel Stordahl, Paul Weston e testo di Sammy Cahn. Non ci scordiamo che di Chico Buarque De Hollanda è la struggente Atras da Porta ed infine Never Will I Marry di Frank Loesser. Traces of you è un bel disco (da suggerire non solo a chi ama il jazz) in cui si evidenzia una grossa mancanza: infatti non compare da nessuna parte il logo di una casa discografica o di una struttura editoriale .. e per questo il lavoro di Stefania Vaghi in ambito giornalistico diventa da elogiare.

Tracklist di questo disco: Yesterday, I don’t know how to say goodbye, That old feeling, Wild land, Maybe, Day by day, No one knows me but you, Atras de porta, Never will I marry, Dentro questo vento.