Sanremo 2023: seconda serata OK per ascolti. Polemiche per Fedez

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La seconda serata del Festival di Sanremo 2023 è stata seguita da una media di 10.545.000 spettatori (21.18-1.40), con uno share del 62,3%. Lo comunica la Rai. Gli ascolti sono stabili rispetto alla prima serata (10,7 milioni con il 62,4%). La seconda serata del 73o Festival di Sanremo è stata seguita nella prima parte (21.18-23.37) da 14.087.000 spettatori con uno share del 61,1%, nella seconda (23.40-1.40) da 6.352.000 con uno share del 65,6%. Per la seconda serata del 73esimo Festival di Sanremo si è registrato lo share più alto dal 1995, 62,3% contro il 65,4% di quella edizione, condotta da Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll. Nel 1995 la seconda serata ebbe un ascolto medio di 18,3 milioni di spettatori.

“E’ una giornata particolare, sentire questi numeri fa un certo effetto”, ha detto il direttore artistico Amadeus, “Onestamente non avrei mai immaginato, uno lavora perché il lavoro sia apprezzato e che si traduca anche in numeri per chi ha creduto nel progetto, ma alla vigilia sinceramente non avrei mai immaginato questi dati. L’anno scorso non pensavo nemmeno di eguagliare quei dati, figuriamoci di superarli”. La tradizionale conferenza stampa è stata caratterizzata dalle polemiche legate alla performance di Fedez. “Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler”, ha detto Fedez nel suo brano che, precisa, “non è stato annunciato allo staff della Rai, voglio assumermi la piena responsabilità”. Le parole del cantante fanno riferimento alle critiche mosse dalla deputata di FdI Maddalena Morgante alla presenza di Rosa Chemical nello show, definita come “l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida, temi sensibilissimi che da sempre Fratelli d’Italia contrasta”. Durante la sua esibizione, invece, Fedez strappa una vecchia immagine di Bignami, risalente, stando a quanto riferito dallo stesso esponente di FdI, ai primi anni 2000, durante il suo addio al celibato. Lo scatto, che lo ritrae con al braccio una svastica nazista, era stato diffuso dai media nel corso della campagna per le regionali emiliano-romagnole del 2016. Insomma, Sanremo fa discutere. Anche i politici. Continua il dibattito sulla lettera del presidente dell’Ucraina Zelensky, che Amadeus dovrebbe leggere durante la serata finale. Ma alcuni esponenti discutono anche della presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella prima serata.

Il direttore della direzione intrattenimento prime time, Stefano Coletta “a nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto, che deve esprimersi attraverso tutte le forme di arte e pensieri”, ma “sempre a nome della Rai, dei vertici e sul mio nome, in maniera molto netta sento di dirlo, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità”. Atteggiamenti che “il servizio pubblico non può ammettere”. Sul palco dell’Ariston “c’è totale libertà di parola, però è importante che ognuno si assuma la responsabilità di ciò che dice”, ha affermato Amadeus, “Io affronto con serenità quello che succede, non sono turbato né scandalizzato. Sono artisti che hanno una grande personalità. Non mi turba assolutamente”. Poi anche un commento sulla comicità criticata di Angelo Duro, ospite di ieri sera: “E’ un comico e la comicità va rispettata. C’è totale libertà di parola anche per lui”. Il vice premier Matteo Salvini ha invece spiegato che “non commento Sanremo, la sera ho cose più importanti di cui devo occuparmi. Rispetto il lavoro degli altri, non lo commento. Mi sono rivisto tre volte la performance di Al Bano, Ranieri e Morandi in streaming all’1 di notte perché, come tanti italiani, lavoro fino a tardi. Auguro buon lavoro a tutti”.

Infine, tra le protagoniste della conferenza stampa anche la sportiva Paola Egonu, che questa sera salirà sul palco di Sanremo. “Secondo me non c’è bisogno di una risposta e sappiamo tutti perché”, ha detto Paola Egonu rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di Matteo Salvini che si era augurato che la campionessa di volley di origine nigeriana non parlasse di razzismo, perché l’Italia secondo lui non è un paese razzista, “L’Italia è un paese razzista? Sì, ma non vuol dire che tutti sono cattivi, ignoranti. Non voglio fare la vittima, ma solamente dire come stanno le cose. È un paese razzista che però sta migliorando. Nel monologo mi racconto, quindi ci sarà una parte dedicata al razzismo”. La campionessa di volley ha poi preso le distanze dalle dichiarazioni pubblicate qualche giorno fa da Vanity Fair (“se mai dovessi avere un figlio di pellenera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io”). “Non ho mai detto quella frase”, ha detto, “E’ un episodio che posso raccontare. Prima della pandemia, c’erano un sacco di casi in America, quando è nato il movimento Black Lives Matter. Io e mia sorella ne abbiamo parlato preoccupate: caspita, ci siamo dette, un domani potrebbe essere mio fratello, mio figlio. Era una preoccupazione, non ho detto che far nascere un bimbo di colore in Italia sarebbe stato condannarlo all’infelicità. Io non sono infelice, anzi sono molto felice. Quella frase è una esagerazione”.