Jefferson Airplane, “Volunteers” (of America)

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Marty Balin dei Jefferson Airplane vede un camion dei Volunteers of America dopo essere stato svegliato e…

Nel 1904, un magnate del legname fece costruire, nella città di San Francisco, una pomposa residenza al 2400 di Fulton Street, proprio di fronte all’ingresso principale del Golden Gate Park. Sessantaquattro anni dopo, nel maggio del 1968, quella magnifica e gigantesca magione (17 camere in più di 800 metri quadri) fu acquistata dalla rock band Jefferson Airplane per diventare il quartier generale del gruppo, una sala prove, una residenza saltuaria ma, soprattutto, la sede di alcuni tra i party psichedelici più scatenati nella città della Baia. Qualcuno disse che in quei giorni, in quella che qualcuno ribattezzò la “Jefferson Airplane mansion”, giravano quantità di Lsd e di altre sostanze allucinogene in quantità industriale.

Una mattina, nella primavera del 1969, Marty Balin, il cantante della band insieme a Grace Slick, viene svegliato proprio mentre stava dormendo a Fulton Street da un frastuono di lattine che venivano schiacciate. Guardando fuori dalla finestra vede un camion dei Volunteers of America, un’associazione benemerita che assiste poveri e senza tetto. Ispirato da quella visione, Marty inizia a scrivere un brano che assumerà in poco tempo un forte significato politico. Un brano che incita alla rivoluzione e che, in piena guerra del Vietnam, dice a tutti che loro sono “i volontari d’America”. La canzone “Volunteers” viene portata dai Jefferson Airplane sul palco di Woodstock tre mesi prima di essere pubblicata e diventare la title track di un album di grande successo.