E-Wired Empathy: un collettivo e un album sulla connessione uomo-natura

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Si chiama E-Wired Empathy il collettivo musicale creato dal direttore didattico del CPM Music Institute di Milano Luca Nobis e dal compositore Giovanni Amighetti.

Al nucleo fondatore si sono aggiunti numerosi musicisti di esperienza, che hanno dato vita a un album omonimo il cui tema centrale è il rapporto empatico che rappresenta la connessione uomo-natura. L’obiettivo sonoro è creare una comunicazione che vada oltre le barriere geografiche o culturali di qualsivoglia provenienza superandone i confini. In musica questo si traduce in un legame empatico che permette il creare insieme spontaneamente, senza la necessità di parti prescritte, scale o armonie preimpostate comuni. Questo approccio apre la possibilità ad un’interazione musicale che includa anche l’elettronica consentendo all’intelligenza artificiale di combinare e armonizzare i diversi input. In questo modo si genera una fusione unica tra le capacità espressive di chitarre e batteria e la creatività dell’IA. Ne abbiamo parlato con Giovanni Amighetti.

Giovanni Amighetti

Giovanni come è nato il progetto E-Wired Empathy?
Il collettivo nasce da un’idea mia e di Luca Nobis. Ci eravamo trovati per riarrangiare alcuni brani di nostra composizione. Abbiamo visto che suonando insieme uscivano fuori brani nuovi. Abbiamo fatto un primo disco, realizzato durante la pandemia, sostanzialmente pianoforte e chitarra e uscito poi nel 2021 a nome Amighetti e Nobis. Poi abbiamo usato la voce del compianto Gabin Dabiré, storico “griot” (poeta e cantore) purtroppo venuto a mancare di recente, il sax Jeff Coffin (membro della Dave Matthews Band) e così abbiamo fatto questo disco. Abbiamo usato la sperimentazione elettronica sia utilizzando strumenti analogici degli anni ‘70 e ‘80, sia cose più strane: per esempio in un brano mando degli input attraverso un jack scoperto, un’elettronica senza base o sequenza. Poi abbiamo visto che questo tipo di approccio piace sia al pubblico che ai musicisti, che provengono da diverse situazioni. Abbiamo per esempio il batterista Roberto Gualdi, che ha suonato con la PFM e il batterista Valerio “Combass” Bruno (che suona con Aprés La Classe e Raf). Inoltre, in questi ultimi live abbiamo avuto ospite la cantante francese Gasandji.
Abbiamo accennato alla scomparsa di Gabin Dabiré. Come lo avete conosciuto?
Intorno alla metà degli anni ’90 lavoravo per una casa discografica in Germania e Gabin stava facendo un disco per questa etichetta, con vari musicisti. Ci eravamo conosciuti in quella occasione e poi ci siamo reincontrati successivamente in alcuni festival. Da quel momento è rinata una collaborazione prima in studio, per un lavoro che abbiamo fatto per la Nasa, e poi per alcuni suoi concerti. Gabin è poi rientrato anche nel collettivo. La notizia della sua scomparsa è arrivata inaspettata. Non era stato bene anni fa, ma si era ripreso e stavamo facendo degli spettacoli con lui. In un mese e mezzo è dovuto tornare in ospedale.
Recentemente avete fatto un concerto particolare al Teatro Sormani di Milano, che ha visto la partecipazione di Moreno “Il biondo” degli Extraliscio. Come è andata?
E’ stata una serata molto divertente. Noi siamo anche un po’ umoristici durante i nostri spettacoli. Abbiamo presentato in anteprima diversi brani del disco. C’erano Gasandji e appunto Moreno “Il Biondo” a suonare i fiati. Io avevo fatto un disco con lui che si legava alla storia dell’Orchestra Casadei. E’ stato uno spettacolo allegro, in cui c’è stato un grande scambio di energie.
Come nasce il nome E-Wired Empathy?
Il nome del progetto nasce da questa considerazione: per creare musica insieme sul momento bisogna essere emozionalmente tutti connessi. E-Wired ci dà l’idea che questa è una connessione umana sul palco, ma anche con l’elettronica.

Luca Nobis

Ascoltando l’album penso che il vostro progetto si presti molto per sonorizzazioni e anche mostre artistiche e video installazioni. Che sviluppi ci sarnano?
E’ una cosa che vogliamo. Il prossimo ottobre faremo delle performance in un museo di Parma, dove ci saranno anche gli interventi di alcuni scrittori. Abbiamo inoltre un video di Luca Fabbri, che dovrebbe espandersi in un piccolo cortometraggio che sarà girato in Francia. Alcune musiche che ho fatto in precedenza hanno avuto usi molto particolari; una è diventata anche la sigla di un programma su BBC 4. Il 12 luglio a Sala Baganza (Parma) ci sarà una sorta di lezione interattiva, in cui ci saranno gli astrofisici della Nasa che spiegheranno le ultime ricerche. In quell’occasione porteremo i nostri brani e alcuni saranno realizzati al momento.