Sergio Armaroli – Vibraphone solo in four parts (Dodicilune Ed 536)

Tempo di Lettura: 2 minuti

Package chic, ma grafica essenziale perché è bene .. pensare la musica: con il corpo! Il progetto solista di Sergio Armaroli dimostra in 4 brani (con minutaggio assai variabile, passando dai 5 minuti e mezzo agli oltre 23) che la nostra vita non è scandita da ritmi ossessivi, industriali, uniformi .. se lo vogliamo! Dentro il disco leggiamo la sua affermazione chiarificatrice .. Attraverso la giornata: tra mattino e pomeriggio. Come se scrivessi alcuni appunti di diario .. Vibrafonista, percussionista, compositore, didatta e artista totale, Sergio Armaroli (con studi al Conservatorio Verdi di Milano, ma anche all’Accademia delle Belle Arti di Brera) pubblica Vibraphone solo in four part(s) con la attiva e coraggiosa etichetta leccese di Maurizio Bizzochetti. E’ un disco che ha un lento divenire, ma ricorda anche le lunghe suite compositive degli anni’70 ed in tutti i generi musicali: prendiamo come ad esempio Thick as a brick dei Jethro Tull, dove Ian Anderson con il suo flauto ritorna nell’intero album a riproporre un tema, pur senza uscire dalla lunga elaborazione artistica. Questo diventava ostico da comprendere quando avevamo a disposizione solo il vinile del 33 giri e quindi l’unico brano era diviso a metà tra side A e side B. La fortuna per Sergio Armaroli è di vivere nel Terzo Millennio e quindi non è costretto a dividere la part I ed il primo “quadro” del suo progetto si completa in 23 minuti e 30 secondi. Prima di riprendere ad ascoltare il disco, l’occhio ritorna sulle sue parole di presentazione .. Da dove sono alloggiato, con alcuni amici che conoscono il mio segreto, mi avvicino allo studio di registrazione e preparo il mio strumento con i piedi. Camminando la musica: euritmia del possibile. Improvvisando da un canovaccio della vita. Solo ne approfitto per “parlare con me”. Non ho un piano definito e mi permetto di perdermi in una qualsiasi nota possibile per poi ritrovarmi dentro un campo armonico cangiante, in movimento: probabile, immaginario. Costruisco frasi in dialogo con me stesso: Altro, ma sempre stando dentro lo strumento che mi accompagna. Così mi trovo a raccontare “in parti”: alla ricerca .. il jazz è un’attitudine propriamente sperimentale che ha assoluta necessità di essere raccontata ..
In un momento diverso, Armaroli ha anche dichiarato di suonare da solo per dimenticare se stesso: questo ci porterebbe sia a ragionamenti filosofico/religiosi, ma anche ad apprezzare ulteriormente l’emozione che questo disco mi ha creato. E’ infatti evidente (forse anche grazie al suono particolare del vibrafono) che si cerchi di raggiungere uno stato di pace, quasi di trance! Le emozioni sono garantite, perché sincronicamente esistenti in uno spazio tempo che in questo disco non conosce confini e limiti. Si espande …

Tracklist di questo disco: Vibraphone solo in four part I, Vibraphone solo in four part 2, Vibraphone solo in four part 3, Vibraphone solo in four part 4