Stefano Pio – Franco Battiato & Giusto Pio – Uno sguardo dal ponte (Antiga Edizioni)

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Intorno alla figura di Franco Battiato sono state realizzate negli anni tantissime pubblicazioni. Libri che hanno cercato (nel bene o nel male) di raccontare la biografia dell’artista. Altri, in maniera più ardita, si sono invece cimentati nell’analisi delle opere e delle canzoni, cercando di trovare spiegazioni a quelle frasi apparentemente di difficile interpretazione.

Dalla scomparsa di Franco Battiato, avvenuta il 18 maggio 2021, queste pubblicazioni sono aumentate in misura esagerata, e nella maggior parte dei casi senza aggiungere nulla di nuovo. Il libro “Uno sguardo dal ponte”, dedicato alla duratura collaborazione tra Franco Battiato e Giusto Pio, rappresenta una ventata di aria fresca nella produzione che si muove attorno al maestro siciliano. Scritto da Stefano Pio, figlio di Giusto Pio, il libro (edito da Antiga Edizioni) rende finalmente giustizia alla figura e al talento di Giusto Pio, cui si deve al 50% il grande successo di Battiato. Dopo aver letto questo libro viene naturale accantonare quasi tutte le pubblicazioni lette fino a ora. Un volume che mette ordine e soprattutto approfondisce periodi spesso trattati con superficialità da altri giornalisti.

Giusto Pio

Stefano Pio è stato innanzitutto testimone diretto degli incontri e delle vicende che hanno visto coinvolto il padre con Battiato. Inoltre, il volume si avvale di dichiarazioni tratte da una lunga intervista rilasciata da Giusto Pio allo scrittore Angelo Zanellato per una sorta di libro-biografia, e rimaste fino a oggi praticamente inedite perché Giusto Pio preferì alla fine non pubblicare i suoi racconti, dando però l’autorizzazione a farlo solo “quando non ci sarò più” (Giusto Pio è venuto a mancare il 2 dicembre 2017). Un incontro quello con Battiato nato perché l’artista siciliano cercava un Maestro di violino e, nonostante la riluttanza, Giusto Pio (negli anni ’70 era impegnato al conservatorio di Milano), acconsentì a impartire nel fine settimana nella sua Castelfranco Veneto lezioni a quell’artista davvero singolare. Siamo nel 1976. Battiato aveva pubblicato album come “Fetus” e “Pollution”, ma non era ancora un nome conosciuto al grande pubblico.

Copertina del 45 giri del progetto Astra: in copertina un giovane Stefano Pio

Giusto Pio è stato a tutti gli effetti il coautore dei grandi successi di Battiato. A lui si devono tantissime intuizioni musicali. La sua firma è presente in oltre 200 brani e composizioni condivise con Battiato. Un sodalizio che può essere paragonato a quello di Mogol e Battisti, o per andare oltreoceano a quello di Jerry Leiber e Mike Stoller. Con la differenza che dietro il lavoro di Battiato e Pio c’è una grande ricerca non solo musicale, ma anche spirituale, in grado di intercettare le corde più profonde degli ascoltatori. Collaborazione che parte dall’avanguardia, dalle prime incisioni come “Juke Box”, e dove anche Giusto Pio si inseriva con lavori come “Motore immobile”. In questo ambito il lavoro tra i due artisti e amici è stato davvero molto prolifico. Stefano Pio non solo rievoca la genesi e l’evoluzione di queste opere, ma soprattutto fa chiarezza anche su progetti rimasti inediti oppure lasciati a metà, e in parte ripresi successivamente per altri lavori. Tra questi c’è il mitico “Cigarettes”, che qualcuno ha definito “l’album perduto” di Battiato, oppure il singolo “Adieu” uscito a nome Astra (con in copertina Stefano Pio).

Motore Immobile

Da quel momento la svolta pop con “L’era del cinghiale bianco”, che è stato il preludio per il grande successo ottenuto con “La voce del padrone”. Una collaborazione che in termini compositivi è andata avanti fino a “Mondi lontanissimi”, per poi proseguire come arrangiatore, violinista e direttore d’orchestra fino al 1994. Ne consegue che il lavoro svolto da Giusto Pio (anche nella produzione e scrittura di brani per altri artisti come Alice, Giuni Russo e Milva) è stato senza dubbio rilevante. Stefano Pio rileva che, nella ripartizione dei diritti d’autore, Battiato voleva riconoscere a Pio anche una quota per i testi, ma invece Pio ha reputato che dovevano essere firmati solo da Battiato. Tra i due c’è sempre stata una grande amicizia che è andata oltre l’aspetto professionale. Pio ha continuato a sentire e vedere Battiato, anche quando ha deciso di terminare la collaborazione per dedicarsi alle sue composizioni (oltre che per ragioni di età). Del resto, il musicista trevigiano aveva al suo attivo una decina di incisioni di album in studio e importanti sperimentazioni nel campo della musica elettronica. Questo libro, come spiega lo stesso Stefano Pio, nasce per rendere giustizia a uno dei più grandi musicisti italiani. Negli ultimi anni, nonostante la mole di ristampe legate al catalogo di Battiato, per motivi inspiegabili, il suo nome sembra essere sparito dai crediti che devono essere menzionati per indicare autori e aventi diritto (per fare un esempio, la nota “Battiato Studio Collection”, che risale al 1996, già non riportava il nome di Giusto Pio nei vari crediti, e parliamo di un periodo in cui il musicista era ancora in piena attività). La speranza è che da questa pubblicazione vengano ristampati e resi disponibili in digitale tutti gli album e le composizioni di Giusto Pio e che, magari, qualcuno tiri fuori dai cassetti quelle incisioni rimaste ancora inedite.