Banda Putiferio pubblicano in vinile il nuovo album 777

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Radici Music Records e Liprando Produzioni pubblicano la novità di questo collettivo musicale e teatrale di esperienza pluridecennale fondato e gestito dal cantattore Daniele Manini e dal musicista Roberto Barbini. All’interno del disco in vinile si trova anche un codice personale per scaricare i brani in alta risoluzione: copertina e foglio interno disegnati da Luca Enoch, firma importante della Bonelli. Nelle produzioni discografiche ed editoriali uscite sino ad oggi si è creato un Collettivo Putiferio che ha visto susseguirsi, tra gli altri: Andrea G. Pinketts, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Bebo Storti, Yo Yo Mundi, Daniele Sepe, Dario Fo e Franca Rame, David Thomas, Ivano Marescotti, Lia Celi, Lucia Vasini, Mauro Ermanno Giovanardi, Michele Serra, Nicoletta Vallorani, Roberto Brivio, Roberto “Freak” Antoni, Steve Piccolo. Sottolinea il nostro fondatore Giancarlo Passarella .. Chapeau alla coerenza di questo progetto, il cui aggettivo principale è popolare .. nel senso più nobile del termine! 777 rafforza il loro legame con il mondo del fumetto: infatti parte del progetto è presente anche nel volume La Ballata del Barbieri di Antonio Serra e Gero Grassi, uscito per Edizioni Inkiostro. Per cominciare a conoscerli, guardatevi il videoclip del brano Piccolo ..

777 era la targa che usava la Banda dell’Aprilia nera: rapinavano banche a bordo di una Lancia Aprilia nera nella Milano confusa dell’immediato dopoguerra, tra nazisti in fuga e balere improvvisate. Questa la formazione della Banda Putiferio: Daniele Manini, voce, Roberto Barbini, fisarmonica e cori, Massimo Braga, contrabbasso e basso stick, Sonia Cenceschi, chitarra classica e sassofono, Sam Torpedo, percussioni, basso e cori, Alessandro Stufano, chitarra acustica, Andrea Cattaneo, batteria, Rossano Brazzi, batteria e basso. Il disco è diviso in due momenti (due lati per il vinile). Nel primo Te se ricòrdet: un passo nel passato reinterpretano alcune canzoni storiche della tradizione milanese con l’aggiunta dell’inedito I duri della Balera un onirico valzer ispirato dal liscio.