Krishna Biswas – Maniglie e pomelli (Dodicilune Ed548)

Tempo di Lettura: 2 minuti

Ispirato da Keith Jarrett, adora suonare davanti ad un pubblico: trovare la maniglia giusta per aprire la porta che conduce al loro cuore, significa entrare in sintonia con tutta l’essenza dell’essere umano! Questa operazione toglie la ruggine da ogni manufatto, attraversa liberamente ogni angolo salottiero del nostro vivere e ci consente di sederci comodamente sul luogo che ci è caro: può essere una poltrona, l’angolo del nostro letto o una amcaa .. l’importante è sorseggiare la bevanda che ci è più amica: con lo zenzero o solo del puro tè nero, magari indiano? La musica ha il potere di farti resistere ad ogni tipo di difficoltà (e come vi ho raccontato delle mie esperienze in ambito medico) ed anche di aumentare le nostre endorfine ed ogni tipo di difesa immunitaria: un disco come Maniglie e pomelli è davvero una dose di positività, come ben ha anticipato il nostro attento Alessandro Hellmann nel presentare questo disco, ennesima perla della ricca produzione della pugliese Dodicilune, registrato allo storico Larione 10 da Andrea Pellegrini, con il mastering affidato alla bravura di Tommaso Bianchi. Ti senti uno squatter, quando senti partire le prime note di Resina: è un brano che elettrizza il corpo (oltre che la mente), capace di portarti financo dentro le corde della sua chitarra. Nato e cresciuto a Firenze da madre statunitense e padre indiano, Krishna Biswas con questo disco di 10 brani si imbarca anche nel viaggio dei suoi geni ed arriva sulle sponde del Lontano Oriente con un brano come Patna (capitale dello stato indiano del Bihar, con quasi 2 milioni di abitanti), dove puoi far a meno della realtà virtuale per sognare con i suoi fraseggi e trovarti magicamente in pieno relax, senza l’ausilio di alcuna componente chimica. E’ coraggioso un lavoro come Maniglie e pomelli, perché la chitarra acustica è patrimonio di tutti noi, ma pochi l’hanno reso un elemento dell’anima profonda come ha fatto lui! La sua abilità è proprio evocare immagini e quindi mondi .. non di questo mondo!

Tracklist di questo disco: Resina, Antica ruggine, Tramonto aureo, Salotto celtico, Tè nero, Patna, Acero, Wanderer, Lupacchiotto, Cannella.