Anna Jencek e il canto struggente di Saffo

Tempo di Lettura: 2 minuti

Esce “Saffosonie”, un raffinato concept album sulle liriche della poetessa greca

La copertina dell’album

Artista sensibile ed eclettica, Anna Jencek ha sempre mostrato una spiccata predilezione per il linguaggio poetico, interpretando lungo il suo percorso – tra le altre – liriche di Shakespeare, Neruda, Goethe e Pavese. Nessuna sorpresa dunque nel trovarla ora a misurarsi con quanto ci è stato tramandato di Saffo, che nel VII secolo a.C. poneva le basi della poesia moderna rivolgendo lo sguardo verso la sua complessa, tormentata e vulnerabile interiorità.

“Saffosonie” è un concept album ambizioso dalla tessitura stratificata, organizzato su un disegno circolare: intorno alla combinazione di frammenti, nella magistrale traduzione di Salvatore Quasimodo, la cantautrice, coadiuvata dal compositore Flavio Minardo, dà vita ad una serie di suite a tema orchestrate dal Maestro Dario Toffolon in cui la poesia viene colta esattamente nell’atto di spiccare il volo nel canto: proprio la sovrapposizione dal verso declamato al verso cantato, sapientemente accompagnata da effetti e field recording, rappresenta questa suggestiva evoluzione di parola e sentimento che trova un precedente, forse, soltanto in alcune composizioni di Franco Battiato e Manlio Sgalambro.

Il risultato è un disco affascinante e fuori dal tempo, estraneo a qualsiasi tendenza e felicemente inclassificabile, capace di rivelare un nuovo segreto ad ogni ascolto.

Anna Jencek, “Saffosonie: cantando liriche di Saffo” (Moletto/Self, 2023)