Maurizio e Vincenzo Caschetto, la base di IsulaFactory e dell’Helmet Project

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Porcupine Tree e le sonorità jazz (con contaminazioni tra diversi generi) che arrivano dal nord Europa .. da Tigran Hamasyan al brit pop .. mentre fuori le loro finestre Modica si gongola tra il famoso cioccolato ed i matrimoni, vera fonte economica per chi vuole campare facendo musica! Incontrare padre e figlio non è stato semplice, perché (come leggerete) oltre ad Helmet Project e tutte le novità pubblicate da IsulaFactory, c’è il richiamo formativo a Roma ..

Bentrovati e vi dico subito che questo singolo Invisible Shapes mi sta molto incuriosendo: come è nato? Cosa cela? Vincenzo: .. nasce da un nuovo approccio e da una nuova visione che ho verso la musica. Il mio percorso di studio, frequento il quarto anno del liceo musicale, mi porta sempre più ad immaginare il suono, le note, gli accordi come vere e proprie forme fisiche invisibili che si creano nella mia immaginazione. In questo brano ho immaginato fondamentalmente due forme predominanti che si intrecciano: le linee rette create dalla ritmica percussiva e quelle curve create dall’elettronica. Le forme invisibili della musica che però mi affascinano di più sono quelle legate ai brani eseguiti dalle orchestre sinfoniche.

Quanto è distante dall’ep Quarantine Mood? Maurizio: I 5 brani che compongono “Quarantine Mood” sono dei veri e propri esperimenti adolescenziali, sono le prime prove, le prime emozioni di un “appena ragazzino” che scopre la bellezza, la profondità delle emozioni che la musica può dare. Mentre il nuovo Ep, che vedrà luce nei primi mesi del 2024, è già espressione di una piccola maturità musicale che via via si va formando in un giovanotto che sogna di poter fare il musicista da grande. Più consapevolezza nelle proprie capacità compositive, forse e sicuramente anche incoscienza giovanile nella sperimentazione di sonorità elettroniche e nell’uso di strumenti analogici, soprattutto quelli ritmici. Vincenzo: Quarantine mood è nato come reazione al periodo più buio della mia vita, quello del covid. Una dimensione dove potersi rifugiare ed evadere dalle paure. Durante le giornate a casa, mi immergevo nella musica e con essa provavo a sdrammatizzare e dimenticare e soprattutto a fuggire lontano. In questo nuovo Ep invece riverso tutte le energie positive che si sono generate appena fuori dall’incubo virus. Più conoscenza nell’elettronica, più uso di strumenti analogici, soprattutto quelli che sto studiando cioè percussioni classiche come la marimba e lo xilofono. Mi piace fondere questi due suoni: elettronica e tastiere in legno.

quanta emozione per queste vostre trasferte all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia? Vincenzo: il mio percorso di studio legato alle percussioni classiche orchestrali, mi ha spinto, incoraggiato dai miei genitori a fare l’audizione per entrare nella Young Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, di cui faccio parte da febbraio 2023. E’ un’esperienza fantastica che mi porta a confrontarmi con tanti giovani musicisti di tutta Italia. Fare le prove quasi tutti i fine settimana all’auditorium Parco della Musica di Roma ripaga gli sforzi e sacrifici che facciamo venendo ogni volta dalla Sicilia e tornando molte volte in giornata. Maurizio = da genitore e soprattutto da appassionato di musica, sono molto orgoglioso del percorso che Vincenzo sta facendo e insieme mia moglie non possiamo fare altro che sostenerlo, affrontando non solo sacrifici economici ma anche e soprattutto fisici.

Come descrivere la mission di IsulaFactory? Avete in previsione anche convegni per formare ed informare? Maurizio = Il tutto nasce .. anzi rinasce da un’associazione degli anni 90 che svolgeva un’intensa attività culturale nel nostro territorio legata alla musica e all’editoria (IsulaBlob). Oggi l’assciazione ha come obiettivo principale quello di dare spazio e supportare giovani artisti che hanno grande passione e voglia di far conoscere la propria arte ad un pubblico di appassionati. Cerchiamo di ritagliarci una nicchia nel difficilissimo mondo discografico, pubblicando e promuovendo la musica dei nostri associati. Siamo legati a stereotipi che sono sicuramente lontani da ciò che soprattutto i giovani seguono oggi musicalmente. Ci focalizziamo soprattutto nelle produzioni di jazz, meglio quando contaminato, e di elettronica di tipo sperimentale e non sicuramente commerciale. La nostra associazione ha come scopo anche la diffusione della cultura musicale, organizzando eventi, festival e live in genere. Nei nostri programmi ci sono sicuramente workshops e masterclass legati alla musica e alla discografia. Il 2024 sarà un anno molto importante per Isulafactory, abbiamo molti progetti editoriali, culturali e formativi.

Infine una domanda per scoprire le vostre differenti esperienze: quali artisti citi, perché importanti nella tua vita? Vincenzo = inizio a scoprire la musica soprattutto rock tramite mio padre, ma comincio a diventare un vero fan, verso i 12 anni, dei Porcupine Tree e soprattutto del batterista Gavin Harrison. Negli ultimi anni ascolto soprattutto musica classica e musica jazz made in UK, come Tigran Hamasyan (musicista armeno che vive a Londra) e tutta quella musica che sta arrivando da lì. Maurizio = per deformazione ascolto tutto e di più, dal rock anni 70 a quel poco di buono che c’era negli anni 80, per passare agli anni 90 con tutto il rock alternativo che arrivava dagli Stati Uniti al brit pop made in UK e alle sonorità del rock italiano metà/fine dello stesso decennio. Non sono legato ad uno o più nomi o band in particolare, ascolto veramente di tutto dalla classica all’elettronica, dal jazz (sempre di più) al rock, ma nell’ultimo periodo sono sempre più attratto dalle sonorità jazz che arrivano dal nord Europa e dall’Inghilterra legati a contaminazioni tra diversi generi.