Moto Armonico – Wondering Land (Andromeda Relix, 2023)

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Vittime di una line up instabile i veneti Moto Armonico in questo momento sono una band ferma ai box di (ri)partenza, ma la necessità di far uscire il materiale allestito con fatica e passione in questi ultimi anni, hanno vinto su tutto.

Ecco così che ascoltiamo “Wondering Land”, settanta minuti di purezza metal prog, undici brani che; seppur se assemblati in oltre cinque anni, con ampi intervalli tra le varie lavorazioni, il tutto a causa di una line up che definire instabile è un complimento; suonano potenti e diretti, ricchi di varianti e stacchi come amava fare il genere agli inizi.

Il vero merito del chitarrista e leader Uccio Ghezzer, è di aver assemblato le varie anime dei musicisti, cogliendo il meglio della scrittura dei suoi collaboratori, anche se passeggeri, infatti i pezzi sono firmati da musicisti diversi, ma il suono è uniformato, ha una sua identità precisa e tra i quattro minuti del pezzo che intitola l’album e i quindici minuti di “Just Three Words” c’è una comunità di intenti: stupire l’ascoltatore con intrecci complessi ed intricati e tuttavia di non perdere mai la bilancia della melodia.

In mezzo ci sono le evoluzioni di “Unexpected Windy Week (Waves)”, la superba “The Weapons Against The Giants”, irrobustita dagli ospiti Fabio Caricasole al canto e il chitarrista Fabio Varalta, entrambi degli Stargate. Ma come non citare “Skin As Snow”? Forse la canzone che sintetizza al meglio la direzione musicale dei Moto Armonico, ancorato ad un’idea di metal prog forse lontana, ma che ha ancora una sua bella fetta di estimatori. Quella che si abbevera alla fonte di Dream Theater, Pain Of Salvation, Mastermind, Vanden Plas e i Queensrÿche più audaci gli inventori del genere, ma anche con iniezioni di potenza che rievocano gli israeliani e più recenti Distorted Harmony.

“Wondering Land” è un grande album, sorta di concept che narra l’eterna lotta tra il bene e il male, anche se i ruoli non sono sempre così ben definiti, e ci auguriamo possa essere il viatico per un ritorno definitivo della band veronese.