A Sanremo 2024 il tempo nuovo parte da “La noia”

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Se avesse dovuto decidere solo il pubblico a casa, il risultato finale del Festival di Sanremo 2024 sarebbe stato differente. Infatti il 60% dei voti del pubblico dri divani d’Italia è andato al napoletano Geolier, peraltro fischiato la sera delle cover. Il rapper di I p’ me, tu p’ te ha ottenuto da solo venti punti percentuali in più rispetto alla somma dei voti di tutti gli altri quattro finalisti: Angelina Mango (16,1%), Ghali (l’8,3%), Annalisa (8%) e Irama (7,5%).

Contestazione in apertura di finale

L’attesissima finale di Sanremo si è aperta tra i fischi del pubblico in sala all’Ariston, che aveva mostrato apertamente di non gradire  la classifica iniziale guidata da Geolier, esternando rumorosamente la sua delusione. Amadeus è stato addirittura costretto a intervenire con un “Va bene il dissenso ma chiedo rispetto. E il pubblico, folle banderuola… prima fischia e poi applaude fragorosamente. Ennesima dimostrazione di come questo sia un Paese che, in tutte le sue manifestazioni, ha perduto il senso della coerenza.

Angelina la beniamina di sala stampa e radio

A notte fonda, alla fine dei giochi l’artista napoletano non è però riuscito a vincere la kermesse, arrivando secondo. L’esito delle votazioni della sala stampa e della giuria delle radio hanno ribaltato quello del televoto da casa. Incoronando regina del festival Angelina Mango. Nel totale lei è passata al 40,3%, mentre Geolier si è fermato al 25,2%. Terza Annalisa, con il 17,1% dei voti.

La canzone che ha vinto

Scritta da Angelina Mango con Madame insieme a Dardust – che ha curato anche la produzione – La noia suona come una cumbia messicana contemporanea in cui la cantautrice gioca con i contrasti. Guidata da un ritmo energico su cui la sua voce si muove in apparente contrapposizione con il titolo. La noia (LaTarma Records, distribuzione ADA / Warner Music Italy) rispecchia l’approccio alla vita di Angelina, la consapevolezza di come questa sia costituita da momenti positivi e negativi e di come tutta la gamma di sentimenti siano parte dell’esistenza.

Che dice l’artista

“Canto gli alti e bassi della vita, ma accolgo anche i momenti di noia perchè sono quelli dove si può capire meglio se stessi. Il mio è un progetto molto sincero col pubblico e quando si porta la sincerità il messaggio arriva”. La noia mostra un nuovo lato dell’artista, che ancora una volta estende i suoi confini artistici e le sue influenze musicali. Un tempo che nell’accezione comune è simbolo di inutile perdita di tempo che si trasforma in un’occasione a nostra disposizione per fare le cose che amiamo e che ci permette di riconoscere il valore della vita.

POTENZIALE SPOILER: il testo che segue potrebbe svelare il futuro della musica italiana…

Anno dopo anno, edizione dopo edizione, Sanremo rappresenta sempre più drammaticamente lo specchio di un Paese vecchio e logoro che ha difficoltà ad adottare cambiamenti. Si svecchia il target dell’audience agevolando la partecipazione ad esordienti, spesso di dubbio talento… ma dietro lo sfavillio del tecnologico palcoscenico si celano sempre le consuete dinamiche, monopoli ed influenze economiche che spesso si intrecciano con meccanismi opachi e discutibili. Dimostrando come un sistema mediatico bloccato e un’industria dell’entertainment tv ancora più ferma abbiano bisogno davvero di una rivoluzione. Sanremo, l’evento musicale televisivo più seguito dell’anno, è soprattutto un grande business guidato dai soldi pubblici di “mamma Rai”, dove la strategia culturale dello Stato si stempera fra interessi privati. E la canzone, che dovrebbe essere il fulcro della canzone, suona come un fattore davvero marginale. No future… come cantavano profeticamente i Sex Pistols nel 1977?!? Di questo festival salvo Diodato, Ghali e (incredibile detto da me) Alessandra Amoroso. Come cantava il Califfo… tutto il resto – guarda la combinazione – è… noia.