La libertà compositiva con No_Vox: intervista con Ghigo Renzulli ..

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Continuo a ringraziarlo per esser stato mio ospite in due importanti momenti: la scorsa estate al Teatro La Compagnia (come ospite della serata dedicata alla musica napoletana nell’ambito della rassegna con Sky Arte sui capolavori della discografia italiana, diretta da Stefano Senardi) ed a Febbraio al Forum all’interno del Liceo Classico Galileo. Tutte occasioni emotivamente importanti per lui che si è voluto mettere in gioco con il progetto No_Vox, perché ogni artista vero dovrebbe farlo: non dormire sugli allori e sperimentare, è la vera essenza di chi compone musica…

Ghigo bentrovato: prima di addentrami nel tuo presente, posso farti una domanda sul passato? Con i Litfiba ricordo concerti in Francia, Belgio, Svizzera, Austria, ma anche in Germania … Certamente…i Litfiba, fin dagli anni ’80, hanno avuto ed hanno ancora oggi molto successo in Francia, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. Hanno suonato e sono stati presenti anche in tutti i paesi dell’area Europea, Germania compresa, dove hanno avuto molta attività, soprattutto negli anni ’90. Nel 2020, con Radical Roads Recordings hai pubblicato il primo album di No_Vox: mi hai sempre descritto il progetto come qualcosa di internazionale, fuori da tutte le mode… La musica strumentale é sempre esistita e sempre esisterà ! Chiaramente è al di fuori delle mode, ma ha un suo pubblico di appassionati e di cultori musicali. É sicuramente molto internazionale dato che non soffre delle limitazioni date dall’uso di una lingua specifica.

L’ultimo cd singolo contiene Circus / Hermosa: quali le differenze con i precedenti lavori? Le differenze sono tantissime. Sviluppando il progetto ho aggiustato il tiro e sono riuscito a dare una personalità più precisa alla musica. No_Vox significa “La voce degli strumenti”, nel senso che le melodie vengono suonate dagli strumenti e non da una voce cantata. Sui tuoi canali social, vedo dei videoclip cromaticamente coinvolgenti: come é composto il tuo staff? Ho un ottimo staff di lavoro di cui ho estremanente fiducia. Per quanto riguarda i videoclip, collaboro con diversi professionisti, ma spesso e volentieri, soprattutto per i video live, mi piace seguire in prima persona il lavoro e il montaggio.

Negli ultimi mesi sei stato mio ospite alla rassegna 33 Italian Masters (al Teatro la Compagnia di Firenze) ed al Forum al Liceo Classico Galileo: ti sei divertito? Ti ho visto in forte empatia con il pubblico presente… Si, mi sono divertito! Sono una persona molto socievole e mi piace intrattenre il pubblico, cercando di coinvolgerlo e farlo immedesimare nei miei racconti. Ritorniamo a No_Vox: mi immagino le difficoltà per far partire un progetto del genere in Italia e ti chiedo se c’è un pubblico straniero al quale ti senti più vicino… L’italia é il paese del bel canto dove è molto difficile intraprendere un progetto strumentale come No_Vox. In questo, i paesi europei al di sopra delle Alpi, sono meno condizionati e sono più disposti ad ascoltare una musica dichiaratamente artistica. Mi sento molto vicino alla Francia e alla Germania per la grande cultura musicale che possiedono, ma anche a tutti i paesi del Nord Europa.

Quali altri artisti si stanno dedicando ad una musica come la tua? Chi ti sta coinvolgendo di più? Nel mondo esistono centinaia di realta’ musicali strumentali, anche a livelli decisamente alti. Realta’ come Plini o i Ratatat nel passato o addirittura Nigel Kennedy per la contaminazione rock/musica classica sono solo pochi esempi…